FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Coperte per i più deboli del mondo. La nuova sfida dei ragazzi del Cui

Collaborazione con una società che recupera scarti tessili. La produzione in un nuovo laboratorio tessile

Il gruppo dei Ragazzi del Sole durante l’incontro nella sede della Fody di Pistoia

Il gruppo dei Ragazzi del Sole durante l’incontro nella sede della Fody di Pistoia

per l’avviamento al lavoro dei giovani con disabilità. E’ ancora una volta il Cui, storica associazione di volontariato scandiccese, ad alzare l’asticella dell’integrazione e della solidarietà in città. Stavolta il progetto è in collaborazione con Fody, società pistoiese che a sua volta ha creato un modello di business fondato su percorsi di autonomia. L’altro giorno il vicesindaco con delega al Sociale Yuna Kashi Zadeh, ha visitato la sede dell’impresa sociale a Pistoia proprio in vista della partnership tra le due realtà, accompagnato dalle assistenti sociali Michela Dacroce, Flora Abretti e Alessia Manucci, e dai referenti del Cui.

"La visita – ha detto Kashi Zadeh – insieme alle nostre assistenti sociali e ai referenti dei Ragazzi del Sole, è stata un’esperienza umana e istituzionale di grande valore. Abbiamo incontrato una realtà straordinaria, in cui il lavoro, la creatività e l’inclusione si intrecciano in un progetto che dà dignità, opportunità e futuro a persone con disabilità. Il calore dell’accoglienza e l’energia positiva dei ragazzi e delle ragazze che ogni giorno animano questo laboratorio ci hanno profondamente colpiti".

Fody recupera e valorizza scarti tessili, campionari e rimanenze, trasformandoli gratuitamente in coperte salvavita distribuite in cinque Paesi. Lo scopo è quello di donare un milione di coperte entro il 2030, creando al contempo opportunità di lavoro per oltre mille persone con disabilità e contribuendo al riciclo di oltre mille tonnellate di materiali. I tessuti non idonei alla produzione delle coperte vengono riconvertiti in articoli sostenibili, il cui ricavato sostiene laboratori inclusivi dedicati a persone in situazione di fragilità.

"Anche a Scandicci – ha aggiunto il vicesindaco – auspichiamo lo sviluppo di esperienze simili dove l’inclusione non sia un gesto di carità, ma un atto di giustizia e civiltà. È su queste basi che vogliamo costruire politiche sociali innovative, partecipate e sostenibili, in cui il mondo della disabilità non sia un ‘altro da sé’, ma una componente viva, centrale e valorizzata della nostra società".

Il progetto prenderà forma all’interno di un nuovo laboratorio tessile, attualmente attivo con 11 persone con disabilità, un educatore stabile e il supporto di volontari e figure professionali. Il laboratorio sarà sotto la gestione autonoma del Cui, con il supporto e il know-how di Fody.

"La partnership – dicono da Fody – nasce dal desiderio condiviso di promuovere percorsi di inclusione lavorativa per persone con disabilità, offrendo loro opportunità concrete di crescita e valorizzazione personale. Per entrambe le realtà, da sempre impegnate nella costruzione di percorsi inclusivi, questo è un importante traguardo verso una società in cui ciascuno possa esprimere al meglio le proprie potenzialità, anche attraverso il lavoro".

Fabrizio Morviducci