Firenze, 7 maggio 2025 -I cardinali elettori, arrivati nella Cappella Sistina, dove ha preso il via ufficialmente il conclave per l'elezione del 267esimo Papa, hanno invocato sui lavori che stavano per cominciare la protezione dello Spirito Santo con il tradizionale rito "Veni, creator Spiritus".
Una volta varcato l'ingresso, i cardinali hanno raggiunto le loro postazioni, sulle quali era già pronta la dotazione per procedere alle votazioni. I tavoli ricoperti con drappi rossi e tovaglie marroni sono disposti lungo tutta la Sistina in quattro file, un po' sfalsate, due a destra e due a sinistra.

“Et ego spondeo, voveo ac iuro. Sic me Deus adiuvet et haec Sancta Dei Evangelia, quae manu mea tango” (che significa: “Ed io N. Cardinale N. prometto, mi obbligo e giuro. Così Dio mi aiuti e questi Santi Evangeli che tocco con la mia mano”).
Questa la formula in latino pronunciata da ogni cardinale all’inizio del Conclave. Per la Toscana hanno giurato il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena e vescovo di Montepulciano, e il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo emerito di Firenze. I cardinali, prima di cominciare i lavori del conclave, hanno giurato prima tutti insieme e poi singolarmente.
Hanno giurato davanti a Dio di essere fedeli al loro compito in caso di elezione a Papa e giurato anche segretezza sui lavori del conclave. A leggere il giuramento, a nome di tutti, è stato il cardinale Pietro Parolin che presiede il conclave. E' il latino la lingua parlata nella Cappella Sistina: inni, preghiere e giuramento, prima dell'avvio del conclave, sono pronunciate nella antica lingua della Chiesa.
Come anche in latino è stata pronunciata la nota formula finale dell'Extra Omnes pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli. Con l'"extra omnes" ha preso il via il conclave per eleggere il 267esimo Pontefice.
Tutti gli astanti hanno dunque lasciato la cappella Sistina, all'interno della quale sono rimasti solo i cardinali elettori, lo stesso maestro e l'ecclesiastico incaricato di tenere l'ultima meditazione prima delle votazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa.
Una volta usciti tutti, il maestro ha chiuso la porta d'accesso alla cappella Sistina. Al termine della meditazione, anche il maestro e il cardinale Cantalamessa hanno lasciano la cappella Sistina e si sono avviate le operazioni di voto.