
Stasera al Certaldo in Fermento e domani al Campi Beer Fest la crew di Duccio Cantini: "Spettacolo trasversale"
di Giovanni BalleriniCERTALDO"Non metteremo mai in piedi spettacoli di semplice intrattenimento con qualche bella performance d’impatto a fare da cornice". Torna alla ribalta il collettivo di artisti e performer più trasgressivo e professionale, il Circo Nero Italia che stasera sarà protagonista a Certaldo in Fermento e domani sera al Campi Beer Fest. Parliamo con Duccio Cantini, che coordina la party crew fiorentina di questi due eventi da non perdere all’insegna della bellezza,della meraviglia e della riflessione.
Duccio, qual è il vostro segreto per conquistare la platea? "Prima c’è il committente, chi chiama, e poi la platea. Sono due cose correlate, ma non necessariamente a doppio filo. Per queste due grandi serate, con un bel palco e un bel pubblico, saremo in 15. Tutti in costume". Così riuscite a soddisfare un po’ tutte le esigenze?
"Siamo uno dei pochi gruppi attivi dal 2007, quindi abbiamo esperienza e riusciamo a dare un buon servizio. Il nostro è un mix tra animazione e performance, che prende spunto da cosa ci chiede il cliente. Uno degli altri segreti è che riusciamo un po’ ad accorciare le distanze, a coinvolgere la gente con professionalità, passione e divertimento, con quello che per per noi è un lavoro".
Come è oggi il nightclubbing? "Il mondo sta cambiando, anche quello notturno, dove c’è sempre meno spazio per le discoteche e la gente ha voglia di feste vere. Le nostre sono trasversali, quindi riescono a coinvolgere un pubblico eterogeneo, dai giovani alle persone più agè. Abbiamo sempre una base dance e le nostre performance, con show cantati, show di fuoco, ma diamo spazio anche al verticalista, al mago delle bolle. Intramezziamo una serata dance con momenti emozionali che sono sempre circa sui tre minuti, perché poi alla fine l’attenzione del pubblico è quella". La musica la mette ancora mario Mangiarano?
"Mario è andato in pensione l’anno scorso, ora imperversa alla consolle Biba Dj, un pratese che è una colonna di Radio Nostalgia e collabora da anni con noi".
Che tipo di musica c’è nelle vostre feste?
"Il sound è cambiato molto, prima si diceva commerciale, ora non esiste più il termine, ma comunque siamo passati dalle sonorità più latine a dare spazio anche in parte ai giovani artisti nostri, dalla trap all’urban. I ragazzi conoscono le parole perfettamente e le cantano come se fosse un concerto".