
La prima cittadina: offesa alla nostra cultura "Un fatto senza precedenti. Difenderemo la Pergola".
"Il declassamento del Teatro della Pergola, da quanto leggiamo sulla stampa, nascerebbe da motivazioni assolutamente pretestuose. Al momento non abbiamo comunicazioni ufficiali, ma se così fosse sarebbe gravissimo". Resta cauta la sindaca di Firenze Sara Funaro mentre piombano in riva all’Arno le prime notizie romane sullo schiaffone in arrivo a uno dei gioielli più scintillanti della città. Cauta eppure risoluta nel pretendere "subito chiarimenti dal ministero" (domani il ministro Giuli sarà a Firenze ndr)
Sindaca Funaro, cosa sta succedendo? "È quello che stiamo ancora cercando di capire. Certo è che per declassare un teatro il Teatro della Toscana servono motivazioni solide, non casuali. E dovranno darcele".
Se dovesse essere confermata questa misura? "Agiremo di conseguenza in tutte le sedi opportune".
La prima mossa? "Il ricorso al Tar anche perché siamo di fronte a un’anomalia totale: il fatto che una commissione si spacchi con quasi la metà dei suoi componenti che si alzano e se ne vanno non ha precedenti".
Cosa comporterebbe in termini pratici? Minori contributi al Teatro? "Questo ancora non lo sappiamo, potrebbero sì diminuire. Ma qui il punto è un altro: siamo di fronte a un’offesa nei confronti del Teatro della Toscana e di tutta la città. Per questo ci tuteleremo in ogni sede, ne va della dignità di Firenze e della Toscana che noi vogliamo far valere".
Si vocifera che il declassamento possa essere stato deciso perché il Teatro della Toscana porta ’in dote’ la gestione pesante del teatro di Rifredi. E anche il cartellone degli eventi non sarebbe più all’altezza di un teatro di rilevanza nazionale. "Non avrebbe senso perché Rifredi è dentro già con la precedente approvazione e la programmazione degli spettacoli è assolutamente di altissimo livello che rispetta tutti i parametri necessari per il riconoscimento dello status di Teatro nazionale".
Quindi è un attacco politico, secondo lei? "Certo, non vedo altre ragioni".
E se fosse una sorta di vendetta dopo la scelta di far uscire di scena il direttore generale Marco Giorgetti, una decisione che vedeva la contrarietà del ministro Giuli? "Non sta a me rispondere ma a loro. Ripeto: siamo davanti a un fatto senza precedenti, a uno sfregio, e difenderemo il nome di Firenze e del Teatro della Toscana".