
Il capo di Stato maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano durante la cerimonia
Firenze, 11 luglio 2025 – Da ieri la Caserma Predieri di Firenze è ufficialmente sede di un comando Nato. La cerimonia, alla presenza del capo di Stato maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, del capo di Stato maggiore dell’Esercito, generale Carmine Masiello e della prefetta di Firenze, Francesca Ferrandino, ha sancito il passaggio della divisione Vittorio Veneto a Multinational Division South dell’alleanza atlantica.
Con l’evento si è concluso il passaggio della unità dell’Esercito che svolge compiti di comando e controllo in caso di missioni umanitarie o situazioni di crisi. Un processo iniziato nell’ottobre del 2019 per iniziativa del ministero della Difesa italiano, che stava dando seguito a un indirizzo specifico dell’alleanza, ovvero creare un punto di osservazione strategico sull’area territoriale che comprende Medio Oriente e al Nord Africa. La denominazione “South” è comunque un’indicazione geografica utilizzata per distinguerla dalle altre divisioni già esistenti. Non identifica pertanto una specifica area di interesse operativo, poiché la nuova unità può essere schierata ovunque, sia all'interno che all'esterno del territorio dell'Alleanza o in altre zone d’interesse.
Dalla Predieri, i militari sotto la bandiera della Nato, avranno il compito di esercitare il Comando e Controllo sulle unità poste alle proprie dipendenze, per condurre operazioni militari terrestri, contribuendo così all'intera gamma di missioni a supporto dei tre compiti fondamentali dell’alleanza: deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa. Attualmente, 11 nazioni hanno aderito al progetto e fra poche settimane cominceranno ad arrivare i militari degli altri paesi da inserire nell’organico della divisione che resterà comunque a trazione italiana.
Il primo comandante della nuova Multinational division South è il generale Massimiliano Quarto che ha guidato le fasi finali del processo di trasformazione della “Vittorio Veneto”.