Botte al liceo, lunedì i sei indagati dal pm. Caccia a video e messaggi nei telefonini sequestrati

Sui social post in cui si ipotizza un tentativo di ’blocco’ del volantinaggio degli studenti di destra ad una cinquantina di metri dall’ingresso del Miche. Le prime scintille di quanto successo sono volate lì?

Firenze, 25 febbraio 2023 – Lunedì prossimo davanti al sostituto procuratore Carmine Pirozzoli (procura ordinaria) e Antonio Sangermano (capo della procura dei minori) gli interrogatori dei sei ragazzi – tre maggiorenni e tre minorenni – del movimento giovanile di destra Azione Studentesca accusati dell’aggressione a due studenti del liceo Michelangiolo, la mattina di sabato 18 febbraio. Dovessero decidere – sentiti i loro avvocati – di rispondere alle domande degli inquirenti, spiegheranno perché’ e dinamica dell’aggressione. E se lo sconcertante episodio dei calci e delle botte sia stato eventualmente preceduto da altri fatti.

Sui social infatti girerebbero post in cui si ipotizza un tentativo di ’blocco’ del volantinaggio degli studenti di destra ad una cinquantina di metri dall’ingresso del Miche. Le prime scintille di quanto successo sono volate lì? E’ ancora tutto da appurare. Peraltro mancherebbero riflessi filmati su questi momenti, quali che siano stati. E i social o il passaparola sono sempre da prendere con il beneficio d’inventario. Difficilmente è materiale che, sia pure riferibile a fatti ben determinati, assurge a valore di ’prova’. Né al momento la polizia ha raccolto denunce circa un volantinaggio degli studenti di destra bruscamente interrotto da soggetti del Miche, o comunque di sinistra.

Prove potrebbero semmai scaturite dall’esame dei telefonini dei giovani indagati: sequestrati durante la perquisizione eseguita da personale Digos, potrebbero infatti rivelare passaggi interessanti circa una eventuale premeditazione dell’aggressione di sabato mattina. Di un agguato, o comunque di uno scontro preparato, insomma. Quali che fossero gli ’interlocutori’: gli avversari politici da colpire.

La perquisizione nelle abitazioni dei sei giovanissimi indagati – da quanto è emerso – non avrebbe portato al ritrovamento di materiale propagandistico. Men che meno di memorabilia: gagliardetti, vessilli, bandiere, busti. Roba insomma che rimandi in modo inequivoco al Ventennio.

Intanto ai due ragazzi vittime presi a pugni e calci sono state refertate contusioni non meglio precisate comunque giudicate guaribili con 5 giorni di prognosi per uno, 7 l’altro. Ma il legale Sauro Poli ha confermato che ancora non sono state presentate denunce per lesioni alle forze di polizia né direttamente all’autorità giudiziaria. Non necessarie tuttavia (le prognosi sono inferiori ai 20 giorni) a far scattare l’indagine a querela di parte poiché è subito partita quella d’ufficio, in forza dell’ipotesi più grave, la violenza aggravata.

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