Baby gang: rapinatori a 13 anni. Hanno anche ferito un professore

Hanno messo a segno dodici colpi in due mesi. Misure per tre minorenni, il quarto non ha ancora compiuto 14 anni. Uno è finito nel carcere minorile

Firenze, 2 giugno 2023 – Il 30 gennaio scorso, l’episodio che li fece finire sul giornale: loro, esterni, erano andati all’uscita della Poliziano di viale Morgagni a rapinare uno studente che era appena uscito da scuola. Gli tirarono contro una bicicletta e lo colpirono con una lama al costato. Solo grazie alla prontezza dell’aggredito, che riuscì a parare il fendente, le lesioni personali non si trasformano in qualcosa di peggio. E non si fermarono neanche davanti all’intervento di un professore che per difendere l’alunno rimediò la frattura di una costola.

Questa è forse la più brutta, ma non l’unica delle malefatte della baby gang che, nei giorni scorsi, è finita in un’ordinanza del gip del tribunale dei minori Rosario Lupo: ai tre, il più anziano nato nel novembre del 2007, e il più giovane nel gennaio del 2009, la procura dei minori contesta una striscia di episodi fotocopia avvenuti negli ultimi mesi: taglieggiamenti ai loro coetanei per prendersi iPhone, cuffiette, soldi. Anche capi d’abbigliamento griffati. Del gruppo, fa parte anche un quarto ragazzino, che non ha ancora compiuto i quattordici anni (e dunque non imputabile) e forse, in qualche caso, anche altri minori rimasti al momento ignoti.

Nei confronti dei tre, il giudice ha disposto il collocamento in una comunità rieducativa. Ma per uno della gang, la misura è stata subito aggravata per via della sua fuga dalla struttura. E ora si trova all’istituto penitenziario minorile di Firenze. Sono assistiti dagli avvocati Sabrina Del Fio e Francesca Cartei.

Gli episodi

Una dozzina, le rapine addebitate ai tre, che avrebbero agito di volta in volta insieme, ma anche in coppia o da soli. Il 17 gennaio, la gang (con il volo coperto dai passamontagna, come rilevato dalle telecamere) avrebbe accerchiato un 13enne nel sottopasso di viale Lavagnini, lo avrebbe messo con le spalle al muro e gli avrebbe sfilato l’Iphone e una carta prepagata, con cui poi sono stati effettuati quattro pagamenti da 3, 12.80, 20 e 22.5 euro. Quando il padre della vittima, avvisato dal figlio, raggiunse la gang in via delle Cinque Giornate, lo convinsero che non erano loro i responsabili. Un passante consegnò però all’uomo l’Iphone che i tre, allontanandosi, aveva gettato per terra. Il giorno successivo, la banda avrebbe rapinato un 15enne, agganciato nel sottopasso della stazione. Il bottino? Gli spiccioli che aveva nel borsellino. Lo stesso giorno, in via Oriani, medesima sorte per un 13enne, “perquisito“ e derubato di una banconota da 20 euro. Il 19 gennaio, altro colpo fotocopia: in via Circondaria le vittime sono state addirittura due.

Messi entrambi con le spalle al muro, sono stati rapinati di soldi e un Samsung. Il 28 gennaio, il bersaglio è un loro amico. I genitori riescono a riottenere i soldi strappati. Il 4 febbraio, la baby gang sarebbe tornata alla stazione. Ai ragazzi che dicono “no“ alla richiesta di soldi, sferrano pugni e ginocchiate in bocca. Recentemente, il gruppo avrebbe fatto rapine ai giardini della Fortezza. In almeno un caso, la vittima è stata “spogliata“ della felpa Nike. Alla baby gang viene contestata anche la ricettazione di un motorino rubato.

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