
"Monica Marini, assunta da Sara Funaro a fine 2024, non poteva essere nominata capo di gabinetto della sindaca per violazione...
"Monica Marini, assunta da Sara Funaro a fine 2024, non poteva essere nominata capo di gabinetto della sindaca per violazione della legge Severino, che impedisce ad ex sindaci (in questo caso di Pontassieve) di rivestire tali incarichi, che comportano gestione di personale e altre mansioni per giustificare un’indennità annua aggiuntiva di oltre 45mila euro". Cala l’asso il presidente della Commissione Controllo Paolo Bambagioni. Il consigliere della Lista Schmidt ha segnalato il caso all’Anac con allegato un parere pro veritate di 7 pagine redatto dagli avvocati Chiti e Orlando che sancisce "l’inconferibilità" di Marini. Parere datato 5 maggio che, si legge nelle conclusioni, certifica come la "posizione attualmente ricoperta da Marini non risulta conforme alla normativa vigente al momento dell’attribuzione dell’incarico di Capo di Gabinetto". "Marini – prosegue Bambagioni – è anche segretaria metropolitana del Pd violando la normativa sul pubblico impiego. I vertici del Pd non si esprimono?". Sì, coi consiglieri Milani, Balli e Innocenti: "Stupisce la segnalazione all’Anac, è pretestuosa, Bambagioni ha preso un abbaglio". Nel merito, contattato da La Nazione, è l’ex segretario generale Pasquale Monea al tempo della nomina a suggerire un netto ‘alt’ a Bambagioni: "Esistono pareri consolidati dell’Anac – rileva – come il 4910 del 2024 sui capi di gabinetto della Regione, sovrapponibile come disciplina a Comuni come Firenze, che parla di inconferibilità a soggetti nominati dirigenti e provenienti da comuni sopra i 15mila abitanti (come Pontassieve). Ma in Palazzo Vecchio il capo di gabinetto non ha funzioni gestionali, in quanto già ricoperte dal direttore generale e da un alto dirigente. L’attività svolta dal capo di gabinetto Marini è meramente politica, quindi sono convinto che non vi sia nessun caso di inconferibilità".
Fra.Ing.