LISA CIARDI
Cronaca

Ago nel giardino della scuola. Due bambini si pungono. I genitori: "Ora sei mesi d’ansia"

Il caso all’istituto Carducci durante la ricreazione. Esposto delle famiglie in questura "Gravità inaudita, perché è successo?". Sui piccoli controlli a lungo, ma primi test negativi.

L’agocannula trovata nel giardino della scuola elementare Carducci. Esposto della famiglia di uno dei due piccoli

L’agocannula trovata nel giardino della scuola elementare Carducci. Esposto della famiglia di uno dei due piccoli

Resta altissima la preoccupazione per i due bambini di otto anni che si sono punti con l’ago di un dispositivo sanitario nel giardino della loro scuola. È successo mercoledì pomeriggio all’elementare Carducci di via Bassi, a Firenze. I due alunni, entrambi di seconda, stavano giocando in giardino dopo la mensa, durante la ricreazione, quando hanno visto un piccolo oggetto in plastica di colore bianco. Incuriositi, lo hanno preso in mano, finendo entrambi per bucarsi con un ago presente all’interno. I bambini hanno quindi raccontato l’accaduto alle maestre che hanno a loro volta chiamato i genitori. È scattata così la corsa all’ospedale pediatrico Meyer, dove è iniziato un lungo iter di analisi per escludere che, attraverso l’ago, i bimbi non abbiano contratto malattie come epatite A, B, C o Hiv.

"Com’è possibile che nel giardino della scuola, un luogo che dovrebbe essere sicuro e protetto, due bambini si pungano con un ago? – ha denunciato al nostro giornale uno dei genitori –. Chi controlla il giardino, chi lo pulisce, con quale frequenza viene verificato che non ci siano oggetti pericolosi? Possibile che non esista un registro di queste attività? Adesso dovremo continuare i controlli e le analisi ai nostri figli per sei mesi, sperando che i bimbi non abbiano contratto un’infezione. Dobbiamo prepararci ad affrontare sei mesi di preoccupazione e ansia. È un episodio di una gravità inaudita. E poi abbiamo saputo, solo nel tardo pomeriggio di mercoledì, che i nostri figli erano stati disinfettati, a scuola, solo con la soluzione fisiologica". Ieri i bambini hanno avuto i risultati (negativi) delle prime analisi su eventuali infezioni precedenti e in corso, ma dovranno appunto essere sottoposti a ulteriori controlli per i prossimi sei mesi. I genitori dei due alunni hanno intanto presentato un esposto in questura, chiedendo alle forze dell’ordine di accertare esattamente cosa sia successo e di chiarire eventuali responsabilità.

In base alle prime verifiche, l’oggetto toccato dai bambini è una "camicia" per effettuare prelievi ematici, ovvero un dispositivo in plastica con un ago che permette al sangue prelevato dal paziente di entrare nella relativa provetta. Resta da capire come un oggetto del genere, potenzialmente infetto e sicuramente pericoloso, possa essere finito nel giardino di una scuola. "Chiediamo alla direzione scolastica e alla direzione ambiente di verificare e supervisionare accuratamente tutto il giardino affinché fatti gravi come questo non riaccadano più – hanno commentato ieri il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e la capogruppo in Palazzo Vecchio, Angela Sirello –. Ci auguriamo che l’assessore all’istruzione non sottovaluti questo episodio".

"Esprimiamo vicinanza ai due bambini coinvolti e alle loro famiglie – ha detto l’assessora all’Educazione del Comune di Firenze, Benedetta Albanese –. Appena la dirigente scolastica ci ha informati della situazione ci siamo recati alla scuola e stiamo seguendo la vicenda con il massimo dell’attenzione. Noi seguiamo l’evolversi della situazione anche a seguito delle verifiche del caso. Il primo pensiero va ai bambini e alle famiglie, ma è in ogni caso importante fare massima chiarezza sull’episodio perché situazioni come questa non devono accadere".