Lisa Ciardi e Elettra Gullé
Cronaca

Un ago per prelievi nel giardino della scuola: due bambini si pungono

Grande preoccupazione a Firenze per quanto successo all'elementare Carducci. Esami in corso nei due alunni di 8 anni, portati al Meyer per escludere il rischio di epatite o Hiv

L'ospedale pediatrico Meyer e, nel riquadro, l'ago con il quale si sono punti i due bambini

L'ospedale pediatrico Meyer e, nel riquadro, l'ago con il quale si sono punti i due bambini

Firenze, 15 maggio 2025 – Due bambini di otto anni punti dall’ago di un presidio sanitario presente incomprensibilmente nel giardino della scuola. È successo ieri pomeriggio alla Carducci di via Bassi, a Firenze. I due alunni, entrambi di seconda elementare, stavano giocando in giardino, quando hanno visto un piccolo oggetto in plastica di colore bianco. Incuriositi, lo hanno preso per giocarci, finendo entrambi per bucarsi con un ago presente all’interno.

I bambini hanno quindi raccontato l’accaduto alle maestre che hanno chiamato i genitori. È scattata così la corsa all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove è iniziato un lungo iter di analisi per escludere che, attraverso l’ago, i bimbi abbiano potuto contrarre malattie come epatite A, B, C o Hiv.

«Com’è possibile che nel giardino della scuola, un luogo che dovrebbe essere sicuro e protetto, due bambini si pungano con un ago? – ha denunciato al nostro giornale uno dei genitori -. Chi controlla il giardino, chi lo pulisce, con quale frequenza? Adesso noi dovremo continuare i controlli per sei mesi, sperando che i nostri bimbi non abbiano contratto un’infezione. È un episodio di una gravità inaudita».

I genitori stanno presentando anche denuncia sull’accaduto, chiedendo alle forze dell’ordine di accertare esattamente cosa sia successo e perché.

L'ago col quale i bambini si sono punti
L'ago col quale i bambini si sono punti

Secondo i primi accertamenti, l’oggetto toccato dai bambini è una “camicia” per effettuare prelievi del sangue, ovvero un dispositivo in plastica con un ago che permette al sangue prelevato di entrare nella provetta. Resta da capire come un oggetto del genere, potenzialmente infetto e sicuramente pericoloso, possa essere finito nel giardino di una scuola.Da parte sua, la dirigente dell’istituto comprensivo Compagni-Carducci, Laura Guido, conferma l’accaduto ma non fornisce ulteriori dettagli. «Stiamo verificando quanto successo e procedendo coi controlli» si limita per il momento a dire.