
Addio a Marco Vavolo
Firenze, 23 giugno 2025 – È scomparso a 85 anni Marco Vavolo, pianista, compositore e direttore d’orchestra tra i più raffinati e versatili del panorama musicale italiano. Un protagonista discreto ma costante della vita culturale fiorentina, amato per la sua competenza e sensibilità, per la sua libertà espressiva e per quella generosità umana che ha saputo tradurre in musica e in relazioni.
I funerali si terranno domani, martedì 24 giugno, alle 15, nella Chiesa dell’Immacolata in via Paoletti, a Firenze.
Nato nel capoluogo toscano il 19 settembre 1939, Vavolo si era formato al Conservatorio Luigi Cherubini e, nel corso di una lunga carriera, aveva collaborato con numerose orchestre italiane ed europee: dall’Orchestra della Toscana ai Pomeriggi Musicali di Milano, dalla Florence Symphonietta alla Sinfonica di Malmoe. Come pianista e come direttore, ha portato il suo talento sui palcoscenici più prestigiosi, senza mai smettere di creare: sue, tra le tante composizioni, La Pazzia di Ofelia, Il Canto del Cigno, La Storia del Piccolo Principe e Fuga dall’Altro, cantata Rom per soli, coro e orchestra.
Alla grande musica, univa uno spirito libero. Ne è testimonianza la creazione di ensemble come l’Ottoni & Jazz Trio e il Florence Brass Group, con cui rileggeva autori classici e moderni con freschezza e ironia. Un approccio che gli valse il Premio Firenze alla carriera e il Beato Angelico nel 2008.
Vavolo era anche docente. Per anni ha insegnato pianoforte al Conservatorio Rossini di Pesaro e poi al Cherubini di Firenze. Da maestro a mentore, in molti lo ricordano come un faro di libertà artistica e calore umano. “Permetteva di sperimentare – racconta una sua ex allieva – di suonare Bach con spirito jazz, di aggiungere una nota ‘birichina’ che cambiava il colore a Schumann. Era rigore accademico e gioiosa leggerezza insieme”.
Nel 2014, unico italiano, fu invitato al Parlamento Europeo per il trentennale dell’Unione: eseguì una sua trascrizione per pianoforte dei 28 inni nazionali dei Paesi membri. Un gesto simbolico, di unione e armonia, che riassume bene la sua visione del mondo.
Vavolo lascia la moglie Rosanita Racugno, anche lei ex docente al Cherubini, e tre figli, tra cui citiamo Serena Vavolo – presidente di Confartigianato Firenze – e la sorella Silvia, cantautrice e produttrice. “Un vero artigiano della musica – scrive Confartigianato – che resterà nel cuore di molti”.