CHIARA CASELLI
Cronaca

Addio a Marco Vavolo. Artigiano della musica ex docente del Cherubini

Il pianista, compositore e direttore d’orchestra aveva 85 anni. L’ultimo saluto oggi alle 15 alla Chiesa dell’Immacolata.

È scomparso a 85 anni Marco Vavolo, pianista, compositore e direttore d’orchestra

È scomparso a 85 anni Marco Vavolo, pianista, compositore e direttore d’orchestra

Si è spento nella sua Firenze, all’età di 85 anni, Marco Vavolo, pianista, compositore e direttore d’orchestra tra i più versatili e visionari della scena musicale italiana. I funerali si terranno oggi alle 15 alla Chiesa dell’Immacolata in via Paoletti, a Firenze. "Difficile descriverne la figura poliedrica" commenta l’amico pianista Rodolfo Alessandrini che con la moglie Sara Bertolucci forma il Duo pianistico di Firenze. "È stato protagonista della vita culturale fiorentina, capace di coniugare generi apparentemente incompatibili, si è fatto apprezzare in ogni suo aspetto, non ultimo l’umanità e la simpatia che lo caratterizzavano" aggiunge.

Nato nel capoluogo toscano il 19 settembre 1939, Vavolo si era formato al Conservatorio Luigi Cherubini e, nel corso di una lunga carriera, aveva collaborato con numerose orchestre italiane ed europee. Come pianista e come direttore, ha portato il suo talento sui palcoscenici più prestigiosi, senza mai smettere di creare: sue, tra le tante composizioni, La Pazzia di Ofelia, Il Canto del Cigno, La Storia del Piccolo Principe e Fuga dall’Altro, cantata Rom per soli, coro e orchestra.

Alla grande musica, univa uno spirito libero. Ne è testimonianza la creazione di ensemble come l’Ottoni & Jazz Trio e il Florence Brass Group, con cui rileggeva autori classici e moderni con freschezza e ironia. Un approccio che gli valse il Premio Firenze alla carriera e il Beato Angelico nel 2008. Vavolo era anche docente. Per anni ha insegnato pianoforte al Conservatorio Rossini di Pesaro e poi al Cherubini di Firenze. "È stato per generazioni un maestro dalla personalità unica, capace di far giocare con la musica coniugando profondità e leggerezza" dice ancora Alessandrini.

Nel 2014 fu invitato, unico italiano, al Parlamento Europeo per il trentennale dell’Unione: suonò una sua trascrizione per pianoforte dei 28 inni nazionali dei Paesi membri. Lascia la moglie Rosanita Racugno, compagna di una vita, anche lei valente pianista e docente al Cherubini, nonché tre splendidi figli.