
L’Università di Firenze in un progetto di Aspi sulla prevenzione dei rischi. Dalle riprese video al simulatore: così si cercano le traiettorie ideali.
Tra bollini neri e viaggi a ostacoli c’è anche uno spiraglio di speranza per avere più sicurezza. Arriva da un progetto di Autostrade per l’Italia insieme all’Università di Firenze, il Politecnico di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università degli Studi di Napoli Federico II per rendere ’l’attraversamento’ dei cantieri meno rischioso da parte di auto, camion e moto. DBA - Driver Behaviour Analysis, promosso da Movyon, società del gruppo leader nello sviluppo e nell’integrazione di soluzioni di intelligent transport systems, sfrutta per la prima volta in modo integrato la tecnologia di ultima generazione, dai droni all’AI fino ai simulatori avanzati, per studiare l’avvicinamento al cantiere e individuare soluzioni in modo da ridurne la potenziale pericolosità e quindi aumentare la sicurezza. Il punto di partenza è stata la rilevazione con i droni, anche questa una novità assoluta (prima venivano utilizzate dash cam con riprese molto meno complete), delle traiettorie dei veicoli vicino ai cantieri autostradali per individuare con precisione i comportamenti di guida scorretti più frequenti e significativi. L’elaborazione delle immagini, in modo da renderle utilizzabili dall’AI, è stato il lavoro del team di esperti dell’Università di Firenze. Un lavoro fondamentale perché è da qui che lo studio è partito.
Successivamente sono stati sviluppati specifici scenari di approccio ai cantieri riproducendo in ambiente virtuale il tratto autostradale della A26 tra Borgomanero e Novara. Le prove, che hanno coinvolto settanta persone, sono state fatte al Politecnico di Milano utilizzando un simulatore di ultima generazione, mentre i team di Napoli e della Cattolica si sono concentrati sulle reazioni dei conducenti agli ostacoli. In questo modo, partendo dall’elaborazione dei dati realizzata a Firenze, è stato possibile avere un quadro complessivo di come si affrontano i cantieri, con quali traiettorie prevalenti e con quali ’emozioni’, così da poter individuare correttivi appropriati per ridurre i rischi.
Leonardo Biagiotti