
Gabriele Sacchi durante un servizio: era un pilastro della Vigilanza antincendi boschivi di Limite sull’Arno
Empoli, 22 maggio 2025 – Una colonna portante della Vigilanza Antincendi Boschivi di Limite sull’Arno. Uno di quelli che, di fronte a un’emergenza, non si tirava mai indietro. “Sempre tra i primi a partire”. Gabriele Sacchi non era solo un volontario affidabile e competente: era un amico, un punto di riferimento. Un pezzo di famiglia in quel piccolo mondo prezioso che è l’associazionismo. E oggi non c’è più. Avrebbe compiuto 55 anni il prossimo 15 giugno. Più della metà della sua vita l’ha dedicata al volontariato. La sua scomparsa improvvisa lascia un vuoto incolmabile tra i componenti della squadra, al suo fianco per affrontare servizi impegnativi, a volte difficili. “Ma senza paura – ricordano i colleghi – perché tanto c’era lui. Una garanzia”. Gabriele, con il suo immancabile impermeabile giallo da pescatore – tratto distintivo che gli amici scherzosamente prendevano in giro – era sempre in prima linea. Una divisa speciale alla quale non ha mai rinunciato in vent’anni di servizio nella Vab. Originario di Lastra a Signa, dove lavorava come artigiano falegname nella sede in via dei Ceramisti, si è spento nei giorni scorsi dopo un intervento al cuore all’ospedale di Careggi.
Un’operazione programmata, considerata ordinaria: la sostituzione di una valvola. Ma nessuno poteva immaginare l’esito. “Lo abbiamo salutato, ma non lo abbiamo più rivisto. Non ce lo saremmo mai aspettato”, dicono gli amici dell’antincendio con le lacrime agli occhi. Conosciuto e stimato da tutti, Gabriele era davvero “uno di quelli che tutti vorrebbero in turno”, come lo ricorda Simone Cutrupi, responsabile della sezione di Limite della Vab.
“Sempre pronto a sacrificarsi per aiutare gli altri. Che si trattasse di domare un incendio o montare un’idrovora sotto la pioggia battente, lui c’era. Con il suo impermeabile giallo e quel sorriso buono”. Tra le ultime emergenze coperte, l’alluvione di Empoli lo scorso 14 marzo. “Ci siamo messi gli stivali e siamo partiti, come sempre senza esitare”.
Entrato in Vab nel 2005, Gabriele aveva già alle spalle dieci anni di servizio con La Racchetta. Trent’anni al servizio della comunità, e non solo della nostra. Partito 13 anni fa per il terremoto in Emilia, e prima ancora per L’Aquila, rispondeva anche alle maxi emergenze nazionali. “Ci penso io”, diceva sempre. Ed era così, anche quando si trattava di formare i nuovi volontari. Per loro è stato un esempio. Il consiglio direttivo e i volontari della Vab si stringono con affetto alla moglie Barbara e ai figli Elisa e Alessio. I funerali alle 15.30 di oggi nella chiesa della Natività di via Turati, a Lastra a Signa.