
La segnaletica speciale è stata sperimentata con successo già al parco di Serravalle, a Empoli, che rappresenta un modello da imitare
Installare nel centro storico di Montelupo segnaletica in Comunicazione Aumentativa Alternativa per agevolare ulteriormente l’inclusione dei ragazzi autistici utilizzando un linguaggio a loro familiare. È la proposta che mamma Simona (omettiamo il nome per non identificare ilminore, ndr) ha avanzato all’assessore al sociale Stefania Fontanelli. "L’idea è affiggere dei pittogrammi in centro, specifici per ragazzi autistici, con le regole da tenere nel contesto sociale esterno, scritte e sotto forma di immagini – ha spiegato la signora montelupina, madre di un ragazzo autistico di 15 anni conosciuto e apprezzato da tutti i commercianti del centro –: siamo anche disposti a farci carico dei costi se fosse necessario, basterebbe che il Comune desse il permesso. I primi riscontri in merito sono stati positivi, sia da parte dell’amministrazione che dai cittadini. Vedremo".
Pittogrammi del genere sono già stati installati in altre realtà toscane, non ultima Empoli: si trovano, ad esempio, nel parco di Serravalle e rappresentano un metodo efficace per comunicare con le persone autistiche. Tramite immagini, ad esempio, possono apprendere le regole da rispettare in un determinato spazio, quali sono le opportunità che offre l’area, cosa fare e cosa non fare. Un passo ulteriore per promuoverne l’autonomia. E poi c’è l’aspetto inclusivo della faccenda, ovviamente: va da sé che un’iniziativa del genere manda un segnale fortemente simbolico di attenzione e cura all’utenza più fragile verso cui è rivolta. Indicazioni che di norma trovano spazio su supporti di legno o plastica, ma che a Montelupo potrebbero avere una ’personalizzazione aggiuntiva’.
"Sarebbe bello realizzare i pittogrammi su un supporto in ceramica – ha proposto – anche in ossequio alla tradizione del territorio". E sulla base di quello che sarà l’esito dei prossimi confronti con l’amministrazione, in caso di ’via libera’, Simona valuterà varie soluzioni: non è detto che il Comune non possa co-partecipare economicamente al progetto, ma potrebbe anche essere lanciata all’occorrenza una raccolta fondi. "Questo sarà in ogni caso il prossimo passaggio. Ma il costo dell’operazione non è un problema, anche perché penso che si tratterebbe di cifre relativamente ridotte – ha concluso –: mi interessa per il momento fare il possibile per provare ad attuare questo progetto. Sarebbe utile per tutti i ragazzi autistici che passano e passeranno da Montelupo".
Giovanni Fiorentino