REDAZIONE EMPOLI

Viaggio nell’antifascismo. Libertà, lotta e speranze

Storie di vita e di coraggio nel libro di Albanese presentato agli Agostiniani

Roberto Franchini

Roberto Franchini

Un libro che racconta i sacrifici fatti per la libertà. Tra difficoltà, aspirazioni, lotte e speranze di chi si arruolò per concludere la Liberazione in Italia, partendo da Empoli nel 1945. Tutto nel volume di Carmelo Albanese che s’intitola “Volontari della libertà. L’arruolamento nei Gruppi di combattimento a Empoli e in Valdelsa (1944-1945“). La presentazione si è tenuta nei giorni scorsi al Cenacolo degli Agostiniani, di fronte a un nutrito pubblico, curioso di conoscere le ultime vicende storiche ripercorse in occasione degli 80 anni da quel fatto per cui, assieme a tante altre vicende tragiche e valorose, hanno reso Empoli Medaglia d’Oro al Merito Civile nel 2017. ll sindaco Mantellassi ha ricordato come nel 2020, all’ultimo raduno regionale dei volontari della libertà prima di quello del 2025, "venimmo sollecitati per raccogliere il materiale dedicato a quelle storie legate al 1945 in un testo scientifico". Il Comune non si tirò indietro, considerando anche che dal 2019 "abbiamo visto la perdita di molti ex partigiani e volontari". "Questo libro è il ringraziamento a quei ‘ragazzi’ del 1945. L’Anpi si è impegnata con risorse proprie e vincendo un bando ministeriale – ha spiegato Roberto Franchini, presidente Anpi Empoli –. Oggi tocchiamo con mano questo libro e vogliamo ricordare quattro figure fondamentali: Mauro Salvadori, Gianfranco Carboncini, Abdon Mori e Paolo Baggiani, che nei loro racconti di volontari hanno divulgato tutta la loro esperienza". Lo storico dell’Università di Padova, Santo Peli, in merito al volume ha detto: "Una restituzione di memoria della collettività, un lavoro di eccellente qualità che riesce a mettere insieme una storia locale ricostruita frammento per frammento che lega una storia locale con una vicenda generale"."I volontari che fanno parte della storia della ricostruzione dell’esercito raccontano una storia che viene fuori tardivamente e molto poco ascoltata – ha spiegato l’autore –. Da Empoli partono in tanti perché c’è stata una classe dirigente giovane ma competente nel Cln, che ha un larghissimo seguito popolare. Esportiamo persone come Aureliano Santini ad Arezzo, Remo Santini a Genova, Mario Fabiani a Firenze. Una classe dirigente che ricostruisce un territorio devastato in un anno, per una storia, quella di Empoli, che ha dell’eccezionale". È la storia di chi, da Empoli, affrontò a viso aperto il giogo del nazifascismo.