
Andrea Poggianti durante una seduta del consiglio comunale (foto d’archivio)
di Elisa Capobianco
"Non mi dimetto. No, assolutamente no. Sono indagato, mica condannato in terzo grado. Oggi c’è l’occhio del ciclone sulla notizia... Il processo non è neppure iniziato. Ricordiamoci che la perquisizione ha finalità non solo di accusa. È funzionale anche a scagionare eventualmente una persona o a dimostrare altre circostanze". Andrea Poggianti non ha dubbi e lo dice a chiare lettere rompendo il silenzio a termine di una giornata intensa. Una giornata interminabile durante la quale il suo studio legale di via Ponzano, ma anche "tutte le proprietà" sue e "dell’intera famiglia per tutta la Toscana" sono stati passati al setaccio. Le perquisizioni ieri sono iniziate "alle 7 di mattina" e sono andate avanti a oltranza.
Il vicepresidente del consiglio comunale di Empoli nonché capogruppo e componente del CentroDestra per Empoli ieri ha scelto la via della compostezza e della sintesi. Poche parole ma precise e decise per ribadire con fermezza la volontà di continuare a lavorare per la sua città in attesa che la Giustizia faccia il suo corso. Giustizia per la quale dichiara piena fiducia, lasciando intendere che le prossime fasi serviranno a fare chiarezza e – va sottinteso – per stabilire l’estraneità a quanto accaduto.
La via della compostezza e della sintesi, dicevamo, cifra della sua professione di avvocato oltre che della sua carriera politica di lungo corso. Ma è inutile negare che la notizia diffusa ieri dalla Procura di Prato abbia scatenato un terremoto a livello territoriale, provinciale e oltre.
Per Empoli e per l’Empolese Valdelsa quello di ieri è stato un risveglio scioccante. Con il mondo della politica – tutto – che è rimasto ammutolito, chiuso in un silenzio carico di attesa e di significato. Dalle forze di maggioranza e da quelle di opposizione che siedono nell’aula di via Giuseppe del Papa 41 non arrivano commenti: bocche cucite, tutti aspettano che gli inquirenti facciano il loro lavoro. Zero prese di posizione in un momento definito da più parti "delicato", dove ogni parola suonerebbe come "inopportuna". In tanti, fra i politici empolesi, si sono limitati a sottolineare che "la notizia è riferita a un’ipotesi ancora tutta da verificare".
Nessuno, almeno in questa fase, ha avanzato anche soltanto come un’ipotesi da vagliare la possibilità di ’suggerire’ a Poggianti di dimettersi dai suoi incarichi, ribadendo che in questi casi una simile valutazione rientrerebbe piuttosto in una "scelta personale".