GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

La crisi della conceria Pegaso. Sul tavolo le ipotesi di salvataggio. Oggi l’assemblea dei lavoratori

La Regione ha chiesto al curatore la disponibilità a valutare di attivare la cassa integrazione per cessazione, così da dare un primo sostentamento ai dipendenti ora senza stipendio.

La sindaca di Fucecchio, Emma Donnini, era ieri al tavolo di crisi per la Pegaso

La sindaca di Fucecchio, Emma Donnini, era ieri al tavolo di crisi per la Pegaso

Ci sono 42 lavoratori, quelli della Pegaso, che attendono ancora risposte in merito al futuro dell’azienda con lo spettro del fallimento che si fa sempre più concreto. Ma soprattutto, aspettano una risposta sul loro futuro e sul loro presente lavorativo, considerando che non avrebbero ancora ricevuto lo stipendio. Risposte che, almeno in parte, potrebbero arrivare oggi: stamani alle 10, in Comune a Fucecchio, dovrebbe tenersi un’assemblea nel corso della quale i sindacalisti di Cgil e Cisl illustreranno ai lavoratori della conceria fucecchiese le prime ipotesi emerse durante il tavolo di crisi che si è svolto ieri pomeriggio in Regione per fare il punto sulla delicatissima situazione.

Ieri pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati, a partire dalle 14.30 e per oltre tre ore, alla presenza dei rappresentanti sindacali, si è tenuto il tavolo sulla crisi dell’azienda di Ponte a Cappiano annunciato pochi giorni fa dall’assessore regionale al lavoro Alessandra Nardini d’intesa con il governatore Eugenio Giani, dopo la segnalazione che era stata fatta la scorsa settimana dalla sindaca di Fucecchio, Emma Donnini. Segnalazione alla quale era seguita una formale richiesta da parte della Filctem Cgil. Un tavolo al quale era già stata annunciata la partecipazione dell’Unità di Crisi della Regione Toscana e del consigliere del presidente Giani per le crisi aziendali, Valerio Fabiani.

All’incontro di ieri era presente anche il curatore fallimentare in rappresentanza dell’impresa fucecchiese che poche settimane fa ha presentato richiesta di liquidazione giudiziale, lasciando i dipendenti senza stipendio. Stando a quanto fatto sapere dai sindacati, si è trattato di un primo incontro interlocutorio, anche tenendo conto del fatto che il curatore sarebbe stato nominato solo lo scorso 13 agosto. I rappresentanti sindacali avrebbero richiesto una serie di verifiche sulla procedura inoltrata dall’azienda, anche per sondare lo stato di salute della stessa e pianificare le prossime mosse. Anche perché per i dipendenti è stato un fulmine a ciel sereno: nessuno di loro si aspettava un epilogo del genere della loro attività lavorativa, anche se voci di presunte difficoltà per la Pegaso Spa stavano, a quanto sembra, circolando da circa un anno tra il personale. Stando perlomeno a quanto dichiarato da una lavoratrice che a La Nazione aveva fatto sapere di esser venuta a conoscenza della situazione solo quando all’ultima busta paga non ha fatto seguito l’accreditato dello stipendio in banca. Tra le ipotesi sul tavolo, qualora la crisi dovesse essere effettivamente irreversibile, i sindacati hanno chiesto il ricollocamento dei dipendenti in esubero. Ma è ancora presto per lanciarsi in previsioni: si preannuncia un cammino impegnativo.

Giovanni Fiorentino