ANDREA CIAPPI
Cronaca

"Il nostro percorso è stato lungo, sempre in cerca di verità e giustizia"

Paolo Lambertini (nella foto) è il nuovo presidente dei Familiari delle vittime. E’ il 45° anniversario della strage e per...

Paolo Lambertini (nella foto) è il nuovo presidente dei Familiari delle vittime. E’ il 45° anniversario della strage e per...

Paolo Lambertini (nella foto) è il nuovo presidente dei Familiari delle vittime. E’ il 45° anniversario della strage e per...

Paolo Lambertini (nella foto) è il nuovo presidente dei Familiari delle vittime. E’ il 45° anniversario della strage e per la prima volta con una verità giudiziaria, quale significato ha questo 2 Agosto?

"Le sentenze definitive del primo luglio e quella del 15 gennaio condannano Paolo Bellini e Gilberto Cavallini quali esecutori materiali, aggiungendosi agli altri tre condannati: Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini. Il senso che vorremmo dare a questo anniversario lo troviamo proprio in questo lungo percorso nel quale abbiamo sempre rivendicato il diritto alla verità e alla giustizia".

Per Cavallini, è possibile, secondo i legali, il ricorso alla Corte di Strasburgo facendo leva sul caso Fresu e la vicenda del Dna. Che ne pensa?

"È giusto che ogni persona abbia la possibilità di fare i passi che ritiene necessari. Aggiungo che la vicenda del Dna è collegata con il tentativo di far credere all’esistenza di una 86esima vittima che stesse trasportando esplosivo, ma una esplosione accidentale è una teoria che non regge: l’esplosivo usato a Bologna era, come dicono i tecnici, ’sordo’, cioè per farlo esplodere serviva un innesco. E trasportare esplosivo innescato…" La vicenda del Dna e della sorte del corpo di Maria Fresu avevano ridato fiato a piste alternative. Con le recenti sentenze di Cassazione possiamo metterci la parola fine?

"La sentenza parla di almeno 17 depistaggi, evitiamo di dare spazio alla ’balla’ palestinese".

Nel 1980, poteva esserci una convergenza ‘strategica’ tra vari terrorismi?

"La sentenza chiarisce molto bene quali erano le finalità e che l’organizzazione del progetto stragista ha un colore preciso e un sapore molto nazionale. Gli uomini coinvolti, anche quelli individuati come mandanti nell’ultimo processo, avevano contatti di alto livello con unioni di potenze straniere".

Andrea Ciappi