MONICA PIERACCINI
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Economia

Vino toscano a rischio con i dazi di Trump. I produttori: “E’ una provocazione. Sarebbe un duro colpo”

Un'imposta del 200% metterebbe in ginocchio le esportazioni negli Usa, mercato chiave per le etichette regionali. Coldiretti: "Necessarie azioni diplomatiche per scongiurare la crisi"

Vino toscano a rischio con i dazi di Trump. I produttori: “E’ una provocazione. Sarebbe un duro colpo”

Firenze, 13 marzo 2025 – I produttori toscani di vino guardano con preoccupazione alla minaccia di un dazio del 200% paventato da Donald Trump. Una misura del genere avrebbe conseguenze pesantissime per il settore, con danni enormi per le aziende italiane ma anche per gli importatori americani che trattano esclusivamente prodotti del nostro Paese.

Federico Vanni, viticoltore maremmano e presidente del Consorzio Grosseto Export, invita però alla cautela: «La prendiamo come una provocazione e per il momento è bene non creare allarmismi». «Non sarebbe un danno solo per noi produttori, ma anche per chi importa vino italiano negli Stati Uniti. Ci sono importatori - aggiunge - che lavorano esclusivamente con prodotti italiani e che fatturano milioni di euro l'anno. Un dazio del 200% li metterebbe in seria difficoltà».

Produttori toscani di vino a rischio con i dazi di Trump
Produttori toscani di vino a rischio con i dazi di Trump

Vanni, di ritorno da un viaggio in Texas per incontri con la Camera di commercio Italiana e importatori locali, ha raccolto le prime impressioni degli operatori del settore: «Durante il nostro soggiorno negli Stati Uniti si parlava di possibili dazi del 25% sui prodotti europei, ma gli importatori americani hanno assicurato che non cambierebbe il loro modo di acquistare vino. Chi già spende 100 dollari per una bottiglia, può permettersi di spenderne 125. Certo, alcune fasce di prodotto potrebbero soffrire più di altre».

Secondo Coldiretti Toscana, le esportazioni di etichette regionali negli Usa hanno raggiunto il valore record di 420 milioni di euro nel 2024. Un'eventuale applicazione della tariffa doganale comprometterebbe questo trend positivo, che ha visto una crescita del 10% delle vendite oltreoceano solo nell'ultimo anno.

«Le nostre Doc vinicole sono uniche e non sostituibili», afferma Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana e dell'associazione Vigneto Toscana. «Tuttavia, l'applicazione di un dazio così elevato potrebbe portare fuori mercato anche le denominazioni più diffuse, riducendone il quantitativo esportato. Per alcune tipologie di vino, come i Super Tuscan destinati a una fascia di mercato alta, potrebbe non essere un problema, ma per la stragrande maggioranza delle etichette toscane sarebbe un duro colpo».

Gli Stati Uniti sono il primo consumatore mondiale di vino, con un consumo annuo di 33,3 milioni di ettolitri, e rappresentano il mercato più importante in termini di valore per l'Italia. Per Coldiretti Toscana «occorre  fermare una pericolosa escalation che sta conducendo a una guerra commerciale globale dove le prime vittime saranno i cittadini statunitensi che pagheranno di più i prodotti e, con essi, gli agricoltori, mettendo in atto tutte le azioni diplomatiche necessarie per scongiurare lo stravolgimento dei flussi commerciali».