Telefonia, aumentano le tariffe. Rincari tra i 18 e i 25 euro l'anno

Ecco come i canoni vengono indicizzati all'inflazione

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Firenze, 7 aprile 2023 – Anche le tariffe telefoniche sono aumentate in questo inizio 2023, fino ad un massimo di 5 euro al mese. Secondo un'indagine dell'osservatorio di Sostariffe.it e Segugio.it, i clienti di Tim e WindTre che hanno tariffe indicizzate a quelle dell'inflazione, potrebbero dover sostenere nel 2024 rincari che vanno tra i 18 e i 35 euro l'anno.

Gli aumenti: fino a 5 euro al mese in più

Secondo l'osservatorio di Sostariffe e Segugio.it, per la telefonia mobile si sono registrati aumenti da parte di Tim (+2 euro al mese per alcuni già clienti) e WindTre (+2 euro al mese) oltre che dal principale operatore virtuale italiano PosteMobile (+1 euro al mese). Per la telefonia fissa, rimodulazioni sono arrivate per i clienti Fastweb (fino a + 5 euro al mese), TIM (+2 euro al mese) e Vodafone (+1,99 euro al mese). Per il momento i rincari si sono concentrati sulle tariffe dei già clienti, mentre quelle quelle dei nuovi clienti non sembrano intaccate dal fenomeno. Come evidenziato dalle indagini dell’Osservatorio di inizio 2023, infatti, il canone medio delle offerte di telefonia mobile è al minimo storico ed anche il canone medio delle offerte Internet casa è in calo rispetto ai mesi scorsi.

Tariffe indicizzate all’inflazione: come funzionano

La grande novità degli ultimi mesi per il settore di telefonia, sia fissa che mobile, è rappresentata dalle tariffe indicizzate in base all’inflazione. Per il momento questo nuovo meccanismo è stato introdotto, con caratteristiche leggermente differenti, da Windtre e Tim, sia per tariffe verso già clienti che verso nuovi, e sia su rete fissa che su mobile.
 Come avvenne qualche anno fa con i rinnovi ogni quattro settimane e non ogni mese, altri operatori potrebbero seguire l’esempio nel prossimo futuro. Le tariffe indicizzate all’inflazione prevedono un aggiornamento annuale del canone mensile che segue l’evoluzione dell’inflazione. L’incremento non rappresenta una rimodulazione tariffaria e non darebbe, quindi, la possibilità di esercitare il diritto di recesso: al contrario l’adeguamento all’inflazione, per come definito da queste tariffe, sarebbe parte integrante delle condizioni contrattuali. Inoltre, in caso di tasso di inflazione negativo non ci sarebbero riduzioni, qualunque sia il meccanismo scelto per il calcolo dell'aggiornamento annuale del canone mensile. Tim infatti segue l'indice Ipca (indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi Ue), WindTre, invece, utilizza l'indice Foi (Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati).