Commercio, sciopero il 30 marzo per il rinnovo del contratto nazionale

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs organizzano presidi davanti ai punti vendita toscani. Sciopero contro le chiusure festive anche per Pasqua e Pasquetta

I sindacati rompono con Federdistribuzione, è sciopero il 30 marzo

I sindacati rompono con Federdistribuzione, è sciopero il 30 marzo

Firenze, 28 marzo 2024 - Fumata nera per il rinnovo del contratto nazionale della distribuzione moderna organizzata, scaduto da più di quattro anni. Filcams Cgil, Fisacat Cisl e Uiltucs hanno rotto le trattative con Federdistribuzione e proclamato lo sciopero per sabato 30 marzo. Previsti presidi e flashmob davanti i negozi della Toscana. L'agitazione sindacale interessa tutte le aziende associate a Federdistribuzione. Disagi, alla vigilia della Pasqua, potrebbero esserci quindi nei supermercati Esselunga, Lidl, Carrefour, Penny Market, Pam, ma anche nei punti vendita Arcaplanet, Acqua&Sapone, Obi, Ikea, Metro, Rinascente, Kiko.

«L’allergia di Federdistribuzione a siglare i contratti è cosa nota e anzi si è acuita», accusano i sindacati, che hanno proclamato lo sciopero per l'intera giornata di sabato. «Le lavoratrici ed i lavoratori sono delusi e stanchi dell’atteggiamento dei loro datori di lavoro, colpevoli di non voler riconoscere un doveroso e giusto incremento salariale, senza però che questo venga scambiato con il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro e soprattutto che continui a precarizzare un settore già fortemente precario che vede nella forza lavoro il 65% di donne che di tutto avrebbero bisogno, tranne che insicurezze normative e salariali», affermano Stefano Nicoli, Alessandro Gualtieri e Marco Conficconi, segretari generali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana.

Secondo i sindacati, non sono stati rispettati i diritti dei lavoratori, in particolare nel corso degli anni è stata introdotta «una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata, oltre i 24 mesi», è stato «smembrato il sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori, quali il pulimento di aree di vendita e servizi», «azzerata ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi» e «creata una 'nuova' mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori».

Questo non è l'unico sciopero del weekend di Pasqua ad interessare il commercio. I sindacati Filcams Cgil e Uiltucs Toscana hanno proclamato anche l'astensione dal lavoro il 31 marzo e 1 aprile per dire no alle «aperture indiscriminate» nelle festività.