Mercato immobiliare, a Firenze compravendite in aumento

Prezzi stabili e buone previsioni per il 2023

Compravendite in aumento a Firenze

Compravendite in aumento a Firenze

Firenze, 3 aprile 2023 – Il rialzo dei tassi non ferma il mercato immobiliare fiorentino. Diversamente da altre città italiane, come Bologna, Roma, Milano, nell'ultimo trimestre 2022 le compravendite nella città di Firenze sono in lieve aumento: +1,9% rispetto allo stesso trimestre 2021. E’ quanto emerge dall'osservatorio immobiliare dell'Agenzia delle Entrate. Tra ottobre e dicembre 2022 le compravendite a Firenze sono state 1.432, per il 34,4% concentrate su case residenziali tra i 50 e gli 85 metri quadrati, seguite per il 27,3% da quelle tra 85 e 115 metri quadrati. A crescere, però, sono state soprattutto le compravendite di case molto ampie, probabilmente a scopo di investimento. Gli acquisti degli immobili tra 115 e 145 metri quadrati sono infatti cresciuti dell'8,7% rispetto al quarto trimestre 2021 e di quelli oltre i 145 metri quadrati del 7,8%.

I prezzi, secondo quanto rileva l'Ufficio studi Tecnocasa, sono stabili, anche a Firenze, rispetto a dodici mesi fa. L’analisi tra zone centrali, semicentrali e periferiche rileva, in generale, un andamento migliore per le zone semicentrali, ma a Milano, Torino, Firenze e Genova sono le periferie ad avere avuto un miglior risultato. La ricerca di case a prezzi più contenuti sta portando i potenziali acquirenti, spiega Tecnocasa, verso le aree più periferiche di alcune grandi città dove spesso sono in corso interventi di riqualificazione. I tempi di vendita sono ancora in diminuzione nelle grandi città e si portano a 104 giorni migliorando di 10 giorni rispetto allo stesso periodo del 2021.

Il rialzo dei tassi non frena le compravendite

«Nell’Osservatorio Fiaip del mercato Immobiliare che presenteremo il 13 aprile dal governatore Giani, rileviamo un numero di compravendite che si è stabilizzato su posizioni importanti», commenta il presidente Fiaip Toscana Simone Beni. «L’aumento dei tassi sta riducendo la capacità di acquisto soltanto per i nuclei che per acquistare hanno bisogno di una percentuale di mutuo molto alta, sopra al 70-80%, di fatto una esigua porzione del mercato». Nessun cambiamento, al momento, per i tempi di vendita e non ci sono grosse scontistiche rispetto al prezzo iniziale richiesto da chi compra casa. «Il 2023 - conclude Beni - sarà pertanto, a condizioni generali dell’economia invariate rispetto ad oggi, un altro anno con numerosi scambi e mercato attivo».