
Il direttore di Irpet Nicola Sciclone Giuseppe Cabras/New Press Photo
Firenze, 27 giugno 2025 – Pil in rallentamento, export a rischio e potere d’acquisto in calo: la Toscana si trova davanti a tre sfide decisive – incertezza economica, dipendenza dai mercati esteri e stagnazione salariale – che condizioneranno la crescita nei prossimi anni. È quanto emerge dal nuovo rapporto Irpet, presentato a Firenze, dal titolo “Dalla globalizzazione al protezionismo: i riflessi economici e sociali”.
A pesare sulle prospettive economiche è soprattutto il contesto internazionale, instabile e incerto. La Toscana resta fortemente dipendente dai mercati esteri: circa il 65% del valore aggiunto regionale è generato per soddisfare domanda finale estera, in modo diretto o indiretto. Nei settori chiave, farmaceutica, meccanica e moda, questa percentuale supera addirittura il 75%. È in questo quadro che si inserisce l’allarme legato all’ introduzione di dazi da parte dell’amministrazione Trump. Gli Stati Uniti rappresentano un partner commerciale strategico per la Toscana: il 16,2% dell’export regionale è diretto verso questo Paese, e la quota è in costante crescita. Il commercio con gli Usa è fortemente concentrato in pochi comparti: farmaceutico, macchinari, agroalimentare e moda assorbono insieme il 75% delle esportazioni verso gli Usa. Anche dal lato delle imprese, la dipendenza è evidente: su circa 20mila aziende esportatrici toscane, sono 6.358 quelle che hanno rapporti commerciali con il mercato statunitense.
Export a rischio, effetti su imprese e lavoro
Secondo Irpet, dazi generalizzati su tutti i beni esportati verso gli Usa potrebbero avere conseguenze critiche. Tre scenari ipotetici – con dazi rispettivamente al 10%, 20% e 50% – mostrano impatti crescenti: nel primo caso sarebbero 45 le imprese in perdita (579 addetti); nel secondo 77 (843 addetti); nel terzo 226 imprese in perdita con 3.188 lavoratori coinvolti. Anche tra le imprese che riuscirebbero a mantenere un margine operativo lordo positivo, molte registrerebbero comunque una contrazione: con dazi al 20%, il 35% delle aziende subirebbe una perdita del Mol inferiore al 5%, il 53% perdite tra il 5% e il 25%, e il 12% oltre il 25%.
Famiglie prudenti, mercato del lavoro sotto pressione
Secondo il direttore di Irpet, Nicola Sciclone, «la congiuntura attuale è dominata da un clima di incertezza e dalla cautela degli operatori economici. Lo dimostra il sentiment delle famiglie toscane, che rileva un miglioramento rispetto al picco dello choc inflazionistico, ma resta improntato a una forte prudenza per i prossimi mesi». Anche il mercato del lavoro, pur mostrando segnali di tenuta, è a rischio di deterioramento. In parallelo, si registra un peggioramento delle condizioni salariali: in dieci anni i lavoratori toscani hanno perso circa il 9% del potere d’acquisto, con un aumento del part-time involontario e del lavoro irregolare. Secondo quanto rilevato da Irpet, il 21% delle famiglie non riesce a fronteggiare una spesa imprevista di 2mila euro e il 40,9% una di 5mila euro. Il 29,4% non può permettersi una vacanza e il 25,6% di andare al ristorante o al cinema. Infine, il 25% ha difficoltà a pagare farmaci e visite mediche.
Turismo in frenata nel 2025
Segnali di rallentamento arrivano anche dal turismo, uno dei settori trainanti dell’economia regionale. Se il 2024 si è chiuso con il recupero dei flussi pre-pandemici, il primo trimestre del 2025 mostra un calo delle presenze turistiche del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le flessioni più marcate si registrano nelle località balneari (-22,9%), ma diminuzioni significative interessano anche le aree rurali (-12,5%), collinari (-4,2%) e montane (-3,9%), dove è più forte la componente del turismo italiano ed europeo.