
Firenze, 16 novembre 2023 – A ottobre l'inflazione scende sotto il 2% in Italia (+1,7%), anche se in Umbria e Toscana resta leggermente sopra la media nazionale. L'Umbria, in particolare, risulta la regione più cara, con l'inflazione annua che è al +2,4%. Seguono Campania e Val d'Aosta, al +2,3%, e Piemonte e Toscana, con il +2,1%. A settembre 2023 rispetto a settembre 2022, in Toscana l'inflazione era del +5,9%. Tra le città, a Perugia Istat registra un +2,5% di inflazione tendenziale, seconda in Italia insieme a Milano e dopo Venezia e Napoli, le più care con +2,6% di inflazione. Livorno e Firenze sono al +2,1%, in linea con la media regionale, insieme a Padova e Torino.
Quali beni e servizi fanno scendere l’inflazione
La consistente decelerazione del tasso di inflazione, spiega Istat, si deve prevalentemente al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dell'energia, sia sul mercato libero (da +7,6% a -17,7%) che su quello tutelato (da -27,9% a -31,7%) e, in misura minore, di quelli degli alimentari non lavorati, come carne e pesce fresco, frutta e verdura (da +7,7% a +4,9%) e lavorati (da +8,9% a +7,3%). Anche se in discesa, restano comunque alti i prezzi dei prodotti alimentari e salgono i prezzi dei servizi relativi all'abitazione (da +3,7% a +4%) e ai trasporti (da +3,8% a +4%).
Unc: “Fallimento del trimestre antinflazione e falsato il confronto su base annua”
Secondo l'Unione nazionale dei consumatori, il fatto che l'inflazione scenda non è affatto da interpretare come un dato positivo, prima di tutto perché, spiega il presidente dell’associazione, Massimiliano Dona, “l’effetto sui prezzi del trimestre anti inflazione è stato nullo, come avevamo ampiamente previsto e annunciato. Il che equivale a un fiasco, a un fallimento”. “Un insuccesso - sottolinea - attestato dal fatto che rispetto a settembre, unico confronto corretto per giudicare l’iniziativa del Governo, i prezzi dei prodotti alimentari sono rimasti gli stessi, con una variazione nulla”. “Per quanto riguarda invece il dato tendenziale, ossia quello annuo, il crollo dal 5,3% di settembre all’1,7% di ottobre 2023 è solo un miraggio dovuto alla matematica, visto che nell’ottobre del 2022 si era raggiunto il record dell’inflazione annua dell’11,8%, un primato che non si aveva dal marzo del 1984, e, quindi, il confronto su base annua risulta falsato” conclude Dona. Secondo Unc occorre che il Governo intervenga sull'inflazione, “riazzerando gli oneri di sistema sulla luce rimessi a partire da aprile e prorogando il mercato tutelato”.