Inflazione come una patrimoniale: via dai conti correnti 6.500 euro a famiglia

L'indagine dell'ufficio studi della Cgia di Mestre: “Record a Siena dove le famiglie hanno perso oltre 7.300 euro in due anni”

Risparmi in fumo  Depositi bancari a picco

Risparmi in fumo Depositi bancari a picco

Firenze, 25 gennaio 2024 – Tra Imu, imposta di bollo, bollo auto, imposta di registro e sostitutiva, canone Rai, imposta ipotecaria, tasse sulle successioni e donazioni, diritti catastali, imposta sulle transazioni finanziarie, imbarcazioni e aeromobili, gli italiani affrontano un vasto elenco di imposte patrimoniali che contribuiscono a garantire alle casse dello Stato quasi 50 miliardi di euro annui. La Cgia di Mestre ha condotto un'analisi, evidenziando come nell'ultimo biennio l'inflazione abbia impattato sui conti correnti "con la forza di una patrimoniale". Supponendo che le consistenze dei depositi bancari al 31 dicembre 2021 siano rimaste invariate negli anni successivi, emerge che le famiglie toscane hanno subito, in media, una riduzione dei propri risparmi di 6.456 euro. Questo calo è attribuibile a un'inflazione cresciuta del +14,8% in due anni (2022 e 2023).

Siena è la provincia toscana dove il costo della vita è più alto

La città del Palio si classifica 14esima in Italia per la perdita del potere d'acquisto, registrando un aumento del costo della vita pari a 880 milioni di euro nel biennio 2022-2023, ovvero 7.347 euro per famiglia. Secondo l'analisi dell'ufficio studi della Cgia di Mestre, basata su dati Istat e Bankitalia, Firenze si posiziona al 25esimo posto in Italia e al secondo in Toscana: le famiglie della sua provincia hanno subito una diminuzione di 7.034 euro nei loro bilanci a causa dell'aumento dei prezzi. Seguono Lucca, al 39esimo posto, con una perdita del potere d'acquisto di 6.498 euro, Arezzo al 40esimo con -6.487 euro, Pistoia, 43esima, con una diminuzione di 6.378 euro per famiglia. Nella classifica nazionale Prato è al 46esimo posto in Italia con una riduzione di 6.343 euro, Pisa al 48esimo con una perdita di 6.247 euro e Grosseto al 65esimo con 5.755 euro. Va meglio a Massa Carrara, al 68esimo posto con una diminuzione di ‘soli’ 5.656 euro e a Livorno, 77esima nella graduatoria delle province, con 5.275 euro in meno.