Remy Morandi
Cronaca

Intercettazioni, pedinamenti, video: le tecniche investigative

Due degli indagati sottoposti a test Stub per individuare tracce di polvere da sparo. Trovato un telefono "burner", ovvero privo di connessione a Internet

San Vincenzo, il momento dell'assalto al portavalori sulla Variante Aurelia

Le forze dell’ordine, attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti e l’analisi di centinaia di videocamere di sorveglianza, sono riuscite a ricostruire con precisione i movimenti degli indagati prima, durante e dopo la rapina. In pochi giorni, le auto usate per la fuga sono state rinvenute in zone impervie della provincia di Pisa. Due degli indagati sono stati sottoposti a test Stub per individuare eventuali tracce di polvere da sparo, mentre una perquisizione ha portato al ritrovamento dei resti di un telefono “burner”, ovvero un cellulare privo di connessione a internet, utilizzato per comunicazioni riservate durante l’azione criminale. Gli esami tecnici hanno confermato che il dispositivo apparteneva alla stessa serie di quelli usati per coordinare il colpo.

Gli 11 uomini sono ora accusati di rapina pluriaggravata, detenzione e porto in luogo pubblico di diverse armi da guerra, esplosivo e armi comuni da sparo nonché di furto pluriaggravato e ricettazione. Le esigenze cautelari emesse dal gip del tribunale di Livorno sono state motivate anche dal fatto che gli indagati potrebbero compiere altri reati della spessa specie. Alcuni di loro hanno precedenti penali specifici per detenzione illegali di armi, esplosivi e rapine.