MONICA PIERACCINI
Cronaca

Visite mediche più veloci: in Toscana liste d’attesa ridotte di 5 giorni

Recuperate in sei mesi oltre 155mila prestazioni specialistiche. Il presidente Giani: "Prima battaglia vinta". Bezzini: "Risultati incoraggianti grazie alle misure adottate"

Un ospedale toscano (foto di repertorio)

Un ospedale toscano (foto di repertorio)

Firenze, 5 agosto 2025 – In sei mesi la sanità toscana ha recuperato oltre 155mila prestazioni specialistiche, tra visite ambulatoriali e interventi chirurgici. È il primo risultato concreto del piano straordinario varato lo scorso marzo dalla Regione Toscana, che ha stanziato 29 milioni di euro per combattere il problema cronico delle liste di attesa. Di queste risorse, quasi 13 milioni, cioè il 44%, sono già stati utilizzati per interventi mirati.

I numeri diffusi dalla Regione Toscana dicono che le prime visite rispettano i tempi di legge nell’84,4% dei casi, mentre le prestazioni diagnostiche superano il 94%. Si tratta di un netto miglioramento rispetto al 2023, quando le percentuali erano del 75% per le visite e dell’81% per la diagnostica. Anche nel 2024 la tendenza positiva era già in atto, con l’80% e il 90,2% rispettivamente, ma è nel 2025 che l’effetto delle nuove politiche si fa più evidente. Le prescrizioni delle prime visite sono diminuite dell'1,2% fra gennaio e luglio, rispetto al dato di raffronto del 2024, per gli esami diagnostici dell'1,4%, per le risonanze magnetiche addirittura del 12,3%

«Sono risultati ottimi – ha spiegato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, durante una conferenza stampa – e possiamo dire che la nostra prima battaglia è vinta, certo bisogna vincere la guerra. Questi risultati nascono dalle misure che abbiamo adottato e dalle risorse che abbiamo messo».

L’impatto è tangibile: le liste si accorciano in media di 4-5 giorni, in alcuni casi anche di più, soprattutto per le prestazioni urgenti. Il governatore ha anche ricordato il contesto di forte crescita della domanda: in sei anni le richieste di prestazioni sono aumentate del 30%, passando da 1,99 a quasi 3 milioni all’anno, complice l’invecchiamento della popolazione e l’innovazione tecnologica in ambito diagnostico.

Dal punto di vista organizzativo, uno degli elementi chiave del piano è stato l’incremento dell’appropriatezza prescrittiva: meno richieste inutili o superflue, più attenzione ai reali bisogni dei pazienti. Emblematico in questo senso il calo dell’incidenza delle prime visite sul totale delle prestazioni, passata dal 65,9% del 2021 al 59,6% attuale. Il piano della Regione punta anche su una gestione più efficiente tra medici di base e specialisti: le visite di controllo prescritte dagli specialisti sono passate dal 74,9% nel 2019 al 94,8% nel 2025, riducendo ulteriormente l’incidenza di richieste inappropriate.

Permane una criticità, invece, sulle visite dermatologiche, che – a causa della domanda in forte crescita – rispettano i tempi previsti dalla legge in meno di un caso su due. Ma anche in questo ambito si stanno studiando ulteriori misure correttive.

«I dati ci dicono – ha dichiarato l’assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini – che siamo sulla strada giusta. Le percentuali di rispetto dei tempi di attesa sono in crescita sia per le prime visite che per la diagnostica. Il lavoro da fare è ancora tanto, ma i primi effetti sono evidenti. Il nostro obiettivo è consolidare questi risultati e continuare a migliorare, per dare risposte sempre più tempestive ai cittadini».