
Polizia in una foto di repertorio. Tre gli espulsi da Arezzo
Arezzo, 21 luglio 2025 – Via dalla città per tre «sorvegliati speciali». E per chi non è in regola con i documenti di soggiorno, scattano l’espulsione e le procedure di rimpatrio. E’ l’effetto del nuovo regolamento di polizia municipale, voluto dal sindaco Ghinelli, entrato in vigore venerdì dopo l’ok del consiglio comunale.
In realtà si tratta di un nuovo articolo (il numero 9) che prevede lo snellimento delle procedure burocratiche per i provvedimenti che riguardano da un lato la sicurezza urbana e dall’altro persone con problemi sanitari che possono rappresentare un pericolo per se stessi e per gli altri. Provvedimenti che da venerdì seguiranno un iter più veloce all’interno delle zone rosse in cui è suddivisa la città: aree ben delineate (come mostra il grafico qui accanto) dove la polizia municipale intensifica i controlli anti-degrado e per contrastare gli episodi che riguardano l’ordine pubblico.
Un piano che allarga e consolida la rete intrecciata dal Comune con le forze dell’ordine e coordinata dal prefetto Clemente Di Nuzzo nei periodici vertici dedicati alla sicurezza. Nel caso specifico si tratta di tre persone con problemi sanitari, senza fissa dimora, che ora saranno allontanati dalla città in tempi rapidi.
«Mercoledì scorso si è tenuto un incontro, promosso da me, con gli uffici della Prefettura, della Asl insieme alla Polizia Municipale, le Unità di Strada e i Servizi Sociali del Comune. Tutto ciò in vista della applicazione del nuovo regolamento di Polizia Municipale a seguito della istituzione delle nuove zone rosse» spiega il vicesindaco Tanti per la quale si è trattato di un incontro «molto positivo, che ci ha permesso di fare un ulteriore approfondimento sui casi piu’ complessi che dall’agosto 2024 ad oggi sono passati da 15 a circa 5. Meno, ma sempre troppi».
La rete dell’articolo 9 ha maglie molto strette. E discende da una legge sulla sicurezza pubblica che dà alle forze dell’ordine e alle amministrazioni un potere in più: far scattare un ordine di allontanamento dalla zona nella quale ci si sia fatti sorprendere con le mani nella marmellata.
Un’arma già presente nel regolamento di polizia locale ma che richiede un ulteriore dettaglio: definire esattamente le strade e le piazze all’interno delle quali quella «tagliola» possa scattare. Il Comune da questo punto di vista era già nella direzione giusta, dai comitati per l’ordine pubblico, e direttamente dalla Prefettura, è emersa la richiesta di andare più a fondo.
Una griglia di strade e non solo. Perché sempre su sollecito degli strateghi della sicurezza la misura viene estesa ad un’altra casistica: quanti vengano pescati a detenere o consumare droghe. Se la persona viene «pizzicata» in una delle zone rosse oltre ad eventuali conseguenze penali può scattare l’espulsione. Una sorta di Daspo urbano e che in teoria potrebbe rilevarsi un ulteriore deterrente per chi non abbia proprio voglia di rigare dritto.