LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Soccorritori, la trincea dell’estate. Boom di incidenti legati alle ferie. La trappola delle zone più impervie

Primi bilanci del 118: stanno crescendo gli interventi legati alle escursioni e alle uscite. Il personale non basta, servono più medici per coprire la provincia. "In arrivo forze nuove".

Samuele Pacchi. e Sara Montemerani, medico del 118 in missione in Turchia

Samuele Pacchi. e Sara Montemerani, medico del 118 in missione in Turchia

Incidenti stradali ed escursioni che si trasformano in tragedia. Un’estate sul filo del rasoio, per chi rischia la vita e per chi la vita prova a salvarla. I numeri parlano chiaro: raccontano il su e giù quotidiano per la provincia degli specialisti dell’emergenza. Il quartier generale del 118 è la centrale dalla quale partono i soccorsi: una macchina che funziona a puntino, ma avrebbe bisogno di più piloti alla guida, come del resto accade con i medici del pronto soccorso, sempre pochi rispetto alle necessità. Nella centrale del 118 lavorano "79 infemieri, 10 Oss, un tencico e 42 medici che coprono 118 e Pronto soccorso: nel servirebbero molti di più tra Pronto soccorso e 118. Da gennaio stiamo formando 11 colleghi per rinforzare le zone carenti di sanitari e dare una risposta equa a tutta la provincia. Entreranno nella nostra squadra a fine anno", spiega Samuele Pacchi.

Turni di dodici ore, senza guardare troppo agli straordinari quando c’è da partire per aiutare una persona in difficoltà. E in questo mestiere dove "metti in conto tutto, il pericolo e pure il rischio della vita", spiega Samuele, capita di uscire in ambulanza a sirene spiegate per correre tra Olmo e Mezzastrada: c’è uno scontro tra un’auto e una moto. Capita di scoprire, sotto un telo bianco, l’amico di sempre, quel "collega scrupoloso che non lasciava niente al caso". Pochi giorni fa, disteso sull’asfalto sotto quel lenzuolo bianco, c’era Alessio Rosadi, morto a 38 anni buona parte dei quali spesi nella grande famiglia del soccorso. "Abbiamo perso uno dei nostri volontari, un amico. Alessio aveva progettato di formare gli operatori proprio sulla sicurezza stradale, con una specializzazione nelle pratiche di estrazione di una persona rimasta incastrata nell’abitacolo della vettura. Ci adopereremo per portare avanti il suo sogno". Alessio è l’ultima vittima sulla stessa strada dove ha soccorso persone ferite o colpite da malore. L’ultima di un lungo elenco che segnala un aumento del fenomeno. "Lo registriamo con i nostri interventi. In estate sono ricorrenti gli incidenti con le moto. Stiamo elaborando i dati, ma da una prima stima siamo a un 2 per cento in più rispetto allo scorso anno", assicura Samuele, coordinatore degli infermieri della centrale operativa del 118.

A crescere in maniera consistente, sono anche i soccorsi in zone impervie: aree montane o collinari, boschi e foreste dove turisti, appassionati di mountan bike, escursionisti si avventurano spesso senza conoscere bene la zona nella quale ci si muove. "Nei primi sei mesi del 2025 abbiamo già eseguito 53 interventi in aree extraurbane, difficilmente raggiungibili. Di questi, 35 sono per traumi, ovvero cadute, escursioni che finiscono male, il resto riguarda problemi di origine cardiologica, mentre 8 sono gli interventi per malori dovtui a crisi neurologiche, come ad esempio ictus. Complessivamente, nel 2024 abbiamo eseguito 33 interventi per traumi, 14 per problemi cardiologici e una ventina per questioni neurologiche".

L’ultimo caso in ordine temporale, tre giorni fa: "Abbiamo raggiunto non senza difficoltà, una ragazzina di 14 anni, in Catenaia, in un campo scout, che si era ferita alla caviglia e si trovava in una zona lontana dal resto del gruppo. Aveva molto dolore ed era spaventata: siamo riusciti a trattare il dolore sul posto e poi è stata trasferita al San Donato a bordo del Pegaso".

Una "missione" quotidiana, sopratutto nei mesi estivi, portata avanti - senza sosta - in stretta collaborazione con i vigili del fuoco e gli uomini del soccorso alpino. "Siamo una bella squadra, operiamo tutti insieme ciascuno con le proprie professionalità per soccorrrere il paziente nel minor tempo possibile", spiega Samuele che nella divisa ha appuntanto altre "stellette", invisibili eppure concrete. Come quelle del terremoto in Turchia nel 2023: ha condiviso giorni tra le macerie con Sara Montemerani, medico del 118 e del pronto soccorso, come lui sempre in prima linea quando c’è da aiutare chi è in pericolo. "Ho scelto questo mestiere dal 2005: amo il mio lavoro e mi piace fare la differenza quando c’è in gioco la vita di una persona".