ANGELA BALDI
Cronaca

Arezzo, quattro ore per andare a Firenze: un’altra odissea sul treno Intercity che si blocca e ritorna indietro

Ancora una giornata di passione per i pendolari partiti dalla stazione cittadina alle 7.32. Guasto e sosta di due ore a Indicatore: rientra in città e riparte sulla linea lenta. L’arrivo alle 11.28

Un treno (Foto Ansa)

Arezzo, 14 maggio 2024 – Partenza alle 7.32, arrivo previsto alle 8.01, arrivo effettivo 11.28. Ci hanno messo quattro ore (quando sono previsti 34 minuti) per raggiungere la stazione di Santa Maria Novella a Firenze ieri, i pendolari partiti da Arezzo con l’intercity 580. Sono stati prima oltre due ore bloccati in mezzo alla campagna nella zona di Indicatore, poi rimorchiati e riportati di nuovo in stazione ad Arezzo. Quindi ripartiti ancora per Firenze e dirottati sulla linea lenta. Lo hanno definito "il viaggio della vergogna" quelli che ogni giorno devono raggiungere Firenze per studio o lavoro e che ieri mattina si sono trovati a viaggiare sul solito intercity 580 delle 7,32, partito come tutte le mattine dalla stazione di Arezzo. Il convoglio è arrivato a destinazione con 3 ore e 22 minuti di ritardo, praticamente 4 ore dopo la partenza appunto.

“Il treno che era per una volta in orario, si è fermato dopo Indicatore prima del bivio tra la linea lenta e la direttissima – spiega Dimitri Abbado referente dei pendolari aretini – all’inizio sembrava per problemi alla linea, come annunciato, ma in realtà altri treni stavano transitando, quindi è più probabile che il problema fosse al locomotore. In ogni caso nessuna comunicazione tempestiva è stata data ai viaggiatori che si sono trovati fermi in mezzo al nulla per oltre due ore. Sul treno c’erano anche molti turisti e visto che l’annuncio è stato fatto solo in italiano non capivano cosa stesse succedendo".

L’intercity 580 è stato poi fatto rientrare in stazione ad Arezzo, dove è tornato alle 9,52 oltre due ore dopo la partenza. "La cosa incredibile è che ci siamo visti passare davanti un regionale per Firenze che non siamo riusciti a prendere perché nessuno ha fatto attendere il treno - dice Massimiliano pendolare aretino che ieri mattina era sul treno rimasto fermo più di 2 ore a Indicatore – siamo rimasti in mezzo al nulla prima del bivio con la linea lenta per oltre due ore senza spiegazioni e poi tornati indietro, probabilmente rimorchiati fino in stazione anche perché l’Intercity non ha la doppia motrice.

A un certo punto è circolata anche la voce di un malore al macchinista ma nessuno ci ha comunicato nulla. Molti dei turisti che viaggiavano sul treno avevano coincidenze o aerei da prendere e non capivano cosa stesse accadendo visto che gli unici scarni annunci vengono fatti in italiano. Dopo che siamo rientrati in stazione ad Arezzo il treno è ripartito per Firenze, ma lentamente. Siamo anche stati dirottati sulla linea lenta, allucinante, una vergogna dietro l’altra. Una turista si è anche sentita male". Il treno 580 è arrivato a Campo di Marte e poi a Santa Maria Novella, ma ci ha messo 4 ore invece dei 34 minuti previsti.

“Un viaggio della speranza che si aggiunge ai disagi continui che i pendolari aretini subiscono quasi ogni giorno, tra ritardi clamorosi, guasti e cancellazioni oltre ai continui inchini e dirottamenti nella linea lenta - conclude il referente dei pendolari aretini – una situazione vergognosa che nonostante incontri e confronti non cambia e che pesa sulla spalle di chi ogni giorno prende il treno per studio o lavoro senza sapere quando arriverà a destinazione o con quanto ritardo farà rientro a casa la sera".

Quello di ieri infatti è solo l’ultimo episodio di una maggio già da dimenticare e che riportiamo nel grafico qui sopra: cinque episodi dopo mesi di proteste. E siamo solo a metà mese.