
Maurizio Da Re è portavoce del Comitato pendolari Valdarno Direttissima Contesta il silenzio sulle scelte di Rfi e sulle contro proposte della Regione
di Maria Rosa Di Termine
VALDARNO
Replica e controreplica tra Regione Toscana e Comitato Pendolari Valdarno Direttissima sul trasferimento dei treni interregionali sulla linea lenta da inizio 2026. Una riorganizzazione che penalizza i viaggiatori, aveva tuonato il portavoce del Comitato Maurizio Da Re una volta appresa la notizia dall’assessore regionale ai Trasporti umbro che chiamava a intervenire Governo e parlamentari su una scelta inaccettabile. Il referente di quanti utilizzano il treno sulla tratta Firenze – Arezzo aveva poi chiesto agli amministratori dell’ente toscano se fossero a conoscenza del "trasloco" e quali azioni intendessero prendere per contrastarlo. Ebbene, il Governatore Eugenio Giani e l’assessore Stefano Baccelli hanno chiarito che già il 4 maggio scorso avevano scritto al presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti e agli Ad di Rfi e Trenitalia per ribadire il "no" all’ipotesi. Lettera ignorata e per questo si sono rivolti al Ministro dei Trasporti, alla Conferenza delle Regioni e agli assessorati competenti di Umbria e Lazio. "Siamo stati i primi a reagire - precisano - coinvolgendo subito i gestori e poi tutti i soggetti istituzionali in quanto le preoccupazioni dei pendolari sono anche le nostre". Comitato e sindaci della valle, proseguono, non sono stati coinvolti perché si confidava in una modifica "della previsione contenuta nella delibera di Art che prevede dal 1 gennaio 2026 il divieto ai treni che viaggiano con velocità inferiore a 200 chilometri orari di usare la linea Alta Velocità". I vertici toscani ritengono che prima di qualunque spostamento si debba attendere la fine dei lavori del nodo AV di Firenze in grado di ridurre le criticità del servizio regionale. Ogni soluzione al momento deve mirare a migliorare il trasporto ferroviario di lunga percorrenza e a garantire il necessario equilibrio con i treni regionali, per non causare, concludono, il peggioramento dell’offerta e la potenziale "perdita di ricavi da titoli di viaggio in quanto vi è una forte resistenza degli utenti interessati a passare in linea lenta".
Chiarimenti definiti dal Comitato Pendolari "insufficienti, deboli e insoddisfacenti" e Maurizio Da Re contesta il silenzio riservato ai primi cittadini valdarnesi e al Comitato tenuti all’oscuro delle scelte di Rfi e anche delle contro proposte della Regione. Quanto al sottoattraversamento Av di Firenze si rammenta che non risolverà i problemi degli inchini "perché è noto - spiega - che il ‘collo di bottiglia’ è a Rovezzano e non dopo Campo di Marte - Santa Maria Novella".