LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Torna il Polittico, parte un altro evento. Domani Lorenzetti di nuovo in Pieve. Presto i capolavori su San Francesco

Impronta aretina nel 2026 per gli 800 anni dalla morte del poverello: nel mirino opere da tutto il mondo. La pala dopo Usa e Londra sarà analizzata a tappeto: basamento speciale e un timpano di vetro alla porta.

Don Alvaro Bardelli domani accoglierà il Polittico che torna in Pieve

Don Alvaro Bardelli domani accoglierà il Polittico che torna in Pieve

AREZZOL’oggi e il domani. Una staffetta di tesori d’arte e grandi mostre, nel passaggio di testimone tra il viaggio Oltreoceano del Polittico, l’evento internazionale dedicato a Giorgio Vasari e la "sorpresa" per il 2026. Ancora top secret ma qualche indicazione c’è. Partiamo dall’oggi, anzi da domani perchè in Pieve torna il capolavoro di Pietro Lorenzetti, superstar prima New York poi a Londra. Ha conquistato un posto d’onore tra le opere più importanti dell’esposizione dedicata alla pittura senese del Trecento ed ha "stregato", letteralmente, migliaia di visitatori che lo hanno ammirato nelle sale del Metropolitan Museum e della National Gallery.

Un’operazione culturale interrotta nel 2021 dal Covid e rilanciata dal sindaco Ghinelli che ha ricucito la trama coi vertici delle prestigiose Gallerie (Stephan Volohojian per il Met e Catherine Campbell per la National Gallery, oggi dirige la sede irlandese), con il placet del vescovo Andrea e della Soprintendenza. Al tempo stesso, la "traversata atlantica" del Polittico ha funzionato anche come formidabile opportunità di promozione della città su scala internazionale. Ora il Polittico torna in Pieve: l’opera arriva domani mattina, protetta nelle casse temperate all’interno delle quali ha affrontato il viaggio. Sarà visionata e analizzata dagli esperti in ogni centimetro prima di essere rimontata e collocata nella postazione originaria. Probabilmente con un allestimento nuovo, in grado di valorizzare la bellezza e la luce del capolavoro e migliorane la visione da ogni punto di osservazione.

Novità che fa il paio con la bussola in vetro (dono del Rotary Club) che verrà collocata nel portone centrale della Pieve: sarà quello un punto di osservazione privilegiato per i tanti visitatori che potranno ammirare la chiesa e i suoi tesori d’arte di giorno e di sera, come avviene nella basilica di San Francesco con gli affreschi di Piero.

Intanto a Palazzo Cavallo si lavora già alla prossima grande mostra che attraverserà il 2026, nel solco di Vasari e lungo la traiettoria di un filone culturale pensato per richiamare in città turisti e appassionati con un’offerta di grande livello e per portare l’immagine di Arezzo sulla ribalta nazionale e internazionale. Tutto top secret, ma qualcosa si sta muovendo e il sindaco ne ha dato un accenno partecipando a un convegno promosso dal Corriere della Sera. Nel 2026 si celebrano gli ottocento anni dalla morte di San Francesco: sarà un anno speciale (dopo il 2023 con la Regola francescana, il 2024 con le Stimmate e quest’anno la ricorrenza del Cantico delle Creature), ricco di iniziative che coinvolgeranno sopratutto Toscana e Umbria, con Arezzo, la Verna e Le Celle al centro. Ghinelli ha parlato in pubblico di una mostra iconografica dedicata all’anniversario francescano. Si può immaginare che nelle intenzioni del primo cittadino ci sia la messa a punto di un’esposizione che raccolga le opere principali dedicate al Santo, provenienti dalle Gallerie più prestigiose.

Un esempio? Gli Uffizi, dove sono custoditi il "San Francesco riceve le stimmate" attribuito al Maestro della Croce, il "San Francesco" di Francesco Raibolini detto Il Francia e il "San Francesco riceve le stigmate" di Ludovico Cardi, detto il Cigoli. Ma la "collezione" aretina potrebbe spaziare anche Oltreoceano.

Lucia Bigozzi