
Catia Naldini e Antonio Vannini delle Liste Civiche Sangiovannesi
Dopo il caso parcheggi e lo scontro sulla Tarip, le opposizioni aprono un nuovo fronte di protesta nei confronti dell’amministrazione comunale, sempre legato alle tariffe. Stavolta sono le Liste Civiche Sangiovannesi a puntare l’indice sul caro mensa previsto per l’anno scolastico 2025-2026, stabilito attraverso una recente determina dirigenziale. "Non bastava l’incremento della tariffa minima dei parcheggi in piazza della Libertà, seguito poi dall’incredibile regolamento Tarip che ha scatenato le proteste di cittadini, associazioni e forze politiche - si legge in una nota diffusa dai portavoce delle Liste Civiche, Catia Naldini e Antonio Vannini - L’ennesimo capitolo del romanzo è arrivato con la determina dirigenziale sul servizio di refezione scolastica per l’anno 2025/2026, che ha sancito un incremento su tutte le fasce di reddito". Il gruppo di minoranza ricorda però che i numeri vanno contestualizzati. "Considerato che si parla di incrementi di prezzo - spiegano Naldini e Vannini - quale migliore parametro da osservare può essere il tasso d’inflazione, che in Italia è al 1,7%? Un numero ben diverso dall’incremento che le famiglie sangiovannesi dovranno sopportare per i propri figli: il 20%! Si potrebbe obiettare che venivamo da tariffe basse, e per riallinearle si è dovuto operare un maggiore incremento. E allora lo strumento della comparazione con altri comuni può essere chiarificatore".
Gli esponenti civici passano così in rassegna il costo del servizio nei comuni limitrofi del Valdarno. "La nostra San Giovanni - tuonano - ha il triste primato delle tariffe più alte, su tutte le fasce di reddito. Nella fascia di reddito che va da 0 a 5000 euro, la tariffa più bassa è quella di Castelfranco Piandiscò, gratuita, seguita da Terranuova (euro 2,20), Cavriglia (euro 2,70) ed infine, la più alta: San Giovanni, con 3,48 euro a pasto. + sulle altre fasce, in una classifica di tariffe in cui i vari comuni si scambiano posizioni, solo San Giovanni rappresenta la triste certezza: ha sempre il primato del prezzo più alto, dove la tariffa massima arriva a costare 6 euro, ben 1,20 euro in più di Cavriglia. E cosa saranno mai 1,20 euro! Sono ben 250 euro di differenza tra un comune e l’altro!". Le Liste Civiche si chiedono se chiudere la mensa comunale per esternalizzare il servizio si sia rivelata una mossa efficace. L’amministrazione comunale ha preferito non replicare alle accuse. Le cause dell’incremento potrebbero essere collegate all’ultima manovra di bilancio, in cui le tariffe in generale sono state aggiornate, visto che non era stato possibile farlo prima per motivazioni legate alla pandemia.