MARCO CORSI
Cronaca

Settembre decisivo per la Direttissima. Pendolari valdarnesi, futuro incerto

Alta Velocità, solo treni da 200 km/h dal 2026: verso una proroga per i regionali. Il quadro da completare. Nuovi convogli in arrivo, ma il tempo stringe. Rischio rallentamenti e disagi per chi utilizza il servizio.

La recente manifestazione dei sindaci del Valdarno alla stazione fiorentina di Santa Maria Novella

La recente manifestazione dei sindaci del Valdarno alla stazione fiorentina di Santa Maria Novella

di Marco Corsi

Il mese di settembre si preannuncia cruciale per i pendolari valdarnesi. Sul tavolo c’è il destino della "direttissima Firenze–Roma", la linea dell’Alta Velocità oggi utilizzata anche dai treni regionali. Una delibera dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti prevede infatti che, dal 1° gennaio 2026, possano circolare su questi binari soltanto convogli capaci di raggiungere i 200 km/h. Una misura che, senza deroghe, costringerebbe i treni regionali a spostarsi sulla linea lenta, con tempi di percorrenza più lunghi e disagi inevitabili per chi ogni giorno si muove verso Firenze o Arezzo. La questione è stata al centro di un incontro a metà luglio tra Regioni Toscana, Umbria e Lazio, RFI, Trenitalia e i sindaci dei Comuni interessati. Le amministrazioni hanno chiesto una deroga temporanea per mantenere i regionali sulla direttissima fino all’arrivo dei nuovi treni commissionati dalla Regione Toscana, in grado di rispettare i requisiti tecnici richiesti. Un primo spiraglio è arrivato il 23 luglio, quando l’Art ha lasciato intendere, in un comunicato ufficiale, la possibilità di rivedere la delibera e concedere eccezioni.

Nel frattempo, l’assessore regionale ai Trasporti, Stefano Baccelli, ha ribadito il "no" della Toscana al dirottamento immediato sulla linea lenta, puntando il dito contro i ritardi nella consegna del nuovo materiale rotabile. A tenere alta l’attenzione è anche il Comitato Pendolari Direttissima, che ha denunciato l’esclusione delle proprie istanze dalla cabina di regia, definendola "una scelta inaccettabile" e chiedendo più ascolto e partecipazione. I prossimi settimane diranno se le pressioni politiche e dei territori avranno effetto. Sullo sfondo, restano alcune incognite: l’eventuale proroga per l’uso della direttissima, il calendario di consegna dei nuovi convogli e possibili modifiche temporanee agli orari e ai percorsi.

Per i pendolari valdarnesi, la posta in gioco è alta: difendere la velocità e l’efficienza dei collegamenti quotidiani, evitando un brusco passo indietro nei tempi di viaggio. Il mese di agosto è da sempre un mese di "calma piatta" e la presenza dei pendolari valdarnesi nei convogli diretti a Firenze è ridotta drasticamente per la chiusura delle aziende e per lo stop alle lezioni nelle scuole e nelle università. Ma già nell’ultima settimana di agosto gli spostamenti riprenderanno gradualmente. L’auspicio è che l’autunno regali più certezze a chi è costretto a viaggiare per studio o per lavoro.