
Una vittoria con il Guidonia permetterebbe a Bucchi di eguagliare la partenza da record nel 2003-04
Alzi la mano chi non ha pensato che il rigore trasformato da Mario Ravasio al minuto 96 di Juventus-Arezzo rappresenti uno di quei segnali inequivocabili della piega che sta prendendo questa stagione. Se avrà rappresentato un primo vero punto di di svolta lo capiremo solo tra qualche settimana, ma il 3-2 di Alessandria, quarta vittoria su quattro, ha tutta l’aria essere uno di quei successi che valgono molto più dei tre punti. Vincere così è una botta di adrenalina e al tempo stesso di entusiasmo fortissima. Aggiungiamoci poi la mazzata sul morale delle inseguitrici che assaporavano una frenata della capolista.
Invece, la squadra di Bucchi, pur dentro ad una prestazione dove non sono mancati errori e sbavature, ha dimostrato di possedere mille risorse sopratutto quando il tecnico può pescare dalla panchina per ribaltare l’inerzia. In un colpo solo sfatato il tabù Juve e spedito un altro avviso ai naviganti: strappare il primato al cavallino sarà davvero dura per tutti. Gli amaranto sono l’unica formazione, nei tre gironi di serie C, a punteggio pieno. Dodici punti nelle prime quattro giornate li aveva messi insieme soltanto l’Arezzo di Somma nel campionato di grazie 2003-04. E venerdì sera, contro il Guidonia, Bucchi può eguagliare il record assoluto in serie C, proprio di quella squadra capace di vincere le prime cinque partire di fila. Concludendo con i numeri: terza rimonta esterna da 0-2 a 3-2 nel dopoguerra. Era successo nel 2008 a Potenza e nel 2018 a Olbia.
L’ha risolta ancora una volta Ravasio, alla seconda rete decisiva dalla panchina dopo quella contro la Vis Pesaro. Il centravanti è in questo momento il manifestato della nuova filosofia: non ci sono titolari e riserve, ma tutti sono importanti e chi subentra deve incidere nello spezzone che gli viene concesso. Premesso ciò, dopo questi due gol da sei punti si candida per un posto dall’inizio per la prossima gara. Al Moccagatta una prestazione a due facce.
Male l’approccio alla gara e le incertezze in retroguardia nel primo tempo dove Chiosa è apparso ancora al di sotto dei suoi standard e Tito molto titubante, bene la mole di produzione offensiva impreziosita dal primo sigillo di Pattarello. L’Arezzo ha perso l’imbattibilità della porta, ma può vantare l’attacco più prolifico con 8 reti in 4 partite insieme al Ravenna.