
L’assessore regionale Saccardi
L’unico sistema per combattere il bracconaggio ittico è quello di sostenere le guardie volontarie. È di fatto questo il senso della risposta che l’assessore regionale toscano all’agricoltura, Stefania Saccardi, ha dato nei giorni scorsi al consigliere Marco Casucci del gruppo misto "Merito e Lealtà", che aveva presentato un’interrogazione sull’argomento, prendendo spunto dall’episodio di aprile, quando sul lago di Montedoglio – sul versante di San Pietro in Villa, nel territorio di Sansepolcro – era stata rinvenuta una rete illegale di ben tre chilometri, oltre a diversi secchi di "pastura" per la cattura del pesce.
Casucci aveva fatto visita ai pescatori del bacino artificiale della Valtiberina ed era rimasto sconcertato per quanto aveva visto: "Sappiamo bene quanto tutto ciò possa incidere sull’ecosistema del lago – ha detto – con inevitabili conseguenze che vanno a danneggiare tutte le componenti biologiche. Ho trovato l’assessore particolarmente convinto nel seguirci su questa strada".
Quale la proposta? L’introduzione della pesca da natante, che consentirebbe ai pescatori di esercitare un monitoraggio continuo e puntuale del lago. "Altra cosa importante – ha aggiunto Casucci – il sostegno economico a questi ragazzi che stanno facendo il possibile per Montedoglio". Di conseguenza, si pensa a percorsi di formazione specifici per le guardie ittiche volontarie.
Vi è stata anche una precisazione della stessa Saccardi: il bracconaggio ittico deve essere inteso come pesca illegale messa in atto in modo organizzato e massiccio, per cui deve essere distinto dai comuni atti di pesca che contravvengono alle regole; purtroppo, il fenomeno ha fatto registrare un aumento piuttosto consistente in Italia negli ultimi 15 anni e nel triennio 2022-2024 sono stati effettuati 1650 servizi di sorveglianza ittica all’anno da parte delle guardie volontarie, con elevazione di 260 sanzioni amministrative per un ammontare di 135mila euro.
Inoltre la Regione Toscana ha stipulato una convenzione con i carabinieri forestali, che nel 2024 hanno effettuato 1443 controlli. "Non possiamo tirarci fuori ed esimerci dal sostenere economicamente quelle realtà che, con grande senso di responsabilità ambientale, controllano il lago", ha concluso Casucci.