LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Polcri, ultimo braccio di ferro. Tutti in aula ma linea dura

Oggi il consiglio: il centrodestra contro il bilancio, è giallo sull’ok finale. Caso aretino alla Camera: lodo per sfiduciare i presidenti senza maggioranza. .

Il presidente della Provincia Alessandro Polcri

Il presidente della Provincia Alessandro Polcri

A Roma si studia il Lodo Polcri. In città il centrodestra ragiona su come e se presentarsi al consiglio provinciale. C’è il bilancio 2024 da approvare, già inciampato tra i paletti (tattici) del numero legale che non c’è. Nella Capitale, Fratelli d’Italia lavora a una iniziativa parlamentare o ministeriale per mettere mano ad una legge, la Del Rio, che rende il presidente della Provincia inamovibile. “In Italia, si può mandare a casa perfino il presidente della Repubblica ma non quello della Provincia”, è il paradosso che rimbalza nei ranghi meloniani.

“Quello aretino non è il solo caso in Italia ma certamente il più emblematico: un presidente che non ha la maggioranza e non può essere sfiduciato nè messo in condizioni di dimettersi. Per questo, stiamo lavorando a una iniziativa da presentare in parlamento o di emanazione ministeriale, per colmare questo gap che penalizza la stabilità dell’ente”, ragionano ai piani alti del partito, facendo intendere che il Lodo Polcri è già a buon punto nella sua stesura.

Intanto oggi il d-day consiliare. Mercoledì il vertice tra i segretari politici dei partiti del centrodestra (FdI, Forza Italia e Lega) è servito a decidere la linea da tenere in aula, ieri un ulteriore passaggio con i consiglieri eletti. Il punto su cui tutti sono d’accordo è netto: non votare il bilancio, anche se restano alcune sfumature sulle modalità, tra chi ipotizza l’astensione e chi, invece, preferisce la linea dura del no. E appare sempre più chiaro il solco - politico - che il centrodestra sta scavando attorno a Polcri, mantenendo ferma la barra dell’opposizione. Del resto pure il presidente ha contribuito a riaccendere la miccia manifestando il suo favore all’iniziativa politica del sindaco di Viareggio Del Ghingaro, in campo per le regionali con una sua lista civica, alternativa a centrodestra e centrosinistra. Una sintonia che il centrodestra aretino, in particolare FdI, non ha gradito. C’è tuttavia chi solleva la questione di “salvare” l’operatività dell’ente e non mettere a repentaglio gli interventi sulle scuole, in vista della ripresa di settembre, di competenza dell’ente, così come la manutenzione delle strade e la gestione della macchina istituzionale (dipendenti compresi). L’altro punto sul quale oggi in Sala dei Grandi non dovrebbero esserci sorprese, riguarda la presenza dei consiglieri del centrodestra. Ad ora non sono previste defezioni, tranne l’assenza - giustificata - di una consigliera.

In base alla legge, l’astensione vale come voto contrario ed è chiaro il segnale politico che il centrodestra indirizza al presidente Polcri. Sul piano tecnico, resta da capire se con il numero legale e una manciata di voti a favore, il documento economico-finanziario potrà superare “le forche caudine” dell’aula consiliare. Passaggio tutto in salita perchè anche nel centrosinistra ci sono sensibilità diverse sul voto. In particolare all’interno del Pd, tra le colombe che “per senso di responsabilità” sarebbero pronte a votare il bilancio lanciando così a Polcri una “ciambella di salvataggio”, e i falchi nettamente contrari. La campanella suona stamani in Sala dei Grandi. Chi manca?