
"Raramente ho visto una tragedia simile: prima abbiamo salvato chi era ancora vivo". Nel team i vigili del fuoco di ritorno dal Giubileo. Bevande distribuite tra le auto in coda. .
Ci saranno anche loro davanti alle bare di Gianni e Giulia. Loro, gli uomini dei vigili del fuoco che li hanno tirati fuori da quell’ambulanza ridotta a un groviglio di lamiere. Gli stessi che hanno liberato il camionista dalla cabina del Tir, accartocciata dopo il violento impatto e "appesa" al guard rail. "Vogliono partecipare, lo hanno chiesto espressamente per essere vicini alle famiglie e condividere il dolore di una comunità" dice Fabrizio Baglioni, al timone del comando aretino. Anni di servizio sulle spalle, appiccicati alla divisa, soccorsi talvolta "spericolati" in condizioni di emergenza, interventi su calamità naturali e incidenti terribili, come quello di lunedì, eppure la complessità di un lavoro durato dieci ore, alla fine è poca cosa di fronte alla morte di tre persone e allo strazio del recupero dei corpi. "Siamo particolarmente colpiti per il pesante bilancio dell’incidente con tre vittime, tra le quali due colleghi del 118. Siamo vicini al dolore delle famiglie". Sul luogo del disastro i pompieri hanno lavorato senza sosta, e contro il tempo. Cinque uomini dal comando aretino insieme ai colleghi di Montevarchi: un pool di specialisti con autogru e attrezzature per aprire varchi tra quella montagna di detriti, mettere in sicurezza tutta l’area. Ma non erano soli, perchè il caso o il destino, ha voluto che sul tratto aretino dell’Autosole viaggiassero altre squadre dei vigili del fuoco di ritorno dal Giubileo dei giovani, a Roma, e diretti al nord. "Dieci unità del Comando di Torino e tre di Lodi: si sono fermati e hanno lavorato intensamente per oltre dieci ore coordinandosi con i colleghi".
Un intervento complicato, sotto vari aspetti. "Lo scenario operativo era complesso, due mezzi pesanti coinvolti e un’ambulanza ridotta a un ammasso di lamiere. C’era l’esigenza di fare bene e in tempi rapidi anche perchè l’Italia era divisa in due, l’autostrada chiusa per diverse ore in entrambe le carreggiate, con gli automobilisti fermi in coda. Squadre della Protezione civile, che ringrazio come pure Autostrade per l’attività svolta, hanno garantito la distribuzione di bottigliette d’acqua per far fronte alle temperature elevate della giornata", spiega Baglioni. La priorità, era salvare "la persona ancora in vita, anche se si trovava incastrata dentro la cabina del Tir in una posizione che rendeva difficoltoso il salvataggio". Baglioni ha seguito ogni istante del lungo intervento dalla sala operativa del comando, parlando coi suoi uomini. "Chiedevo notizie e sentivo la loro preoccupazione nel descrivere lo scenario che avevano davanti, sopratutto per la rete di telai, lamiere, pezzi di veicoli dentro i quali districarsi. Desidero manifestare il mio apprezzamento a tutti i vigili del fuoco, la polizia, il 118 e tutti gli operatori intervenuti". In tanti anni alle prese con l’emergenza, le corse in sirena per salvare vite, Baglioni ammette: "In una carriera lavorativa tragedie del genere capitano raramente. E l’incidente di lunedì è una di quelle, per numero di vittime e per la violenza dell’impatto".