MARCO CORSI
Cronaca

Nascono i ristoranti di comunità. Pasti settimanali offerti in tre sedi

Non si tratta di mense tradizionali, ma di spazi curati e accoglienti: una rete di aiuto per tutto il Valdarno .

Presentato il progetto. ristoranti di comunità in Valdarno

Presentato il progetto. ristoranti di comunità in Valdarno

Un pasto caldo, ma anche accoglienza, relazioni e dignità. Parte in Valdarno il progetto "Ristoranti di comunità", un’iniziativa che mira a contrastare povertà ed emarginazione sociale attraverso un modello di inclusione innovativo, fondato sulla collaborazione tra enti pubblici, terzo settore e volontariato. Il progetto, promosso dalla Conferenza dei Sindaci e finanziato dal Pnnr è stato presentato ieri a San Giovanni. I "Ristoranti di comunità" nascono con l’obiettivo di offrire non solo un servizio alimentare, ma anche un luogo dove le persone in difficoltà possano ritrovare ascolto, calore umano e una rete di relazioni. Non si tratta quindi di mense tradizionali, ma di spazi curati e accoglienti, pensati per ricostruire un senso di appartenenza. I pasti, realizzati con ingredienti provenienti da filiere locali e da pratiche agroecologiche sostenibili, verranno distribuiti settimanalmente in tre sedi: a Bucine il lunedì presso la Polisportiva Bucinese, a San Giovanni il giovedì nella Parrocchia del Bani e a Faella, nel comune di Castelfranco Piandiscò, il venerdì nei locali della parrocchia. Si prevede la somministrazione di oltre 3.000 pasti l’anno, con una media settimanale di circa 60 beneficiari. "È un progetto importante per tutto il Valdarno – ha dichiarato la presidente della Conferenza dei Sindaci Valentina Vadi – che affianca i servizi già attivi sul territorio in attesa della realizzazione del Centro Servizi e Stazione di Posta a San Giovanni Valdarno, presso l’ex pastificio di via Gadda. La struttura, ancora in fase di completamento, ospiterà anche il nuovo Centro per l’impiego di Arti. Intanto però i servizi ci sono e funzionano, come dimostra l’attivazione dei ristoranti di comunità, che rappresentano molto più di un supporto alimentare". A gestire il servizio sarà l’impresa sociale Qoelet, nata a Villa Pettini proprio con l’obiettivo di promuovere l’inclusione socioeconomica di persone vulnerabili, che si occuperà della preparazione e consegna dei pasti, oltre che dell’organizzazione generale del servizio. La rete operativa vede coinvolte diverse realtà locali: Bucine ASD, Misericordia Faella, Auser, Parrocchia di Faella, AVO, Liberarte e la Parrocchia di San Pietro e Paolo. Queste associazioni si occuperanno di accompagnare gli ospiti, accoglierli, gestire gli ambienti e garantire la logistica. Fondamentale il contributo dei volontari: pensionati, giovani, famiglie che ogni settimana metteranno a disposizione il loro tempo e le loro competenze per garantire un servizio efficiente e rispettoso della dignità delle persone. Dall’accoglienza al servizio ai tavoli, fino alla cura degli spazi, tutto sarà gestito all’insegna della collaborazione e della comunità.