LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Movida, risale San Francesco. Le mille mosse di Bertelli insidiano piazza Grande. La corsa a regina della notte

Il titolo era passato di mano dopo il Covid tra crescita di spazi e di locali. La seconda vita della Buca e la riapertura dei Costanti lo rimettono in gioco.

Il titolo era passato di mano dopo il Covid tra crescita di spazi e di locali. La seconda vita della Buca e la riapertura dei Costanti lo rimettono in gioco.

Il titolo era passato di mano dopo il Covid tra crescita di spazi e di locali. La seconda vita della Buca e la riapertura dei Costanti lo rimettono in gioco.

di Lucia BigozziAREZZO"Piazza Bertelli" si candida a tornare regina della movida. È un titolo che negli ultimi anni passa di mano in mano ma che in sostanza si gioca su un asse pressochè unico: quello che collega San Francesco con le Logge Vasari. San Francesco che per anni era stata l’indiscussa protagonista della notte: un titolo incrinato prima dai mesi del Covid e poi dalla chiusura del Caffè dei Costanti, il locale storico della città.

Da allora gli equilibri si erano spostati verso il mattonato: un ago della bilancia rafforzato dalle aperture a raffica, dalla trasformazione delle Logge, da un’occupazione degli spazi intorno al salotto aretino senza precedenti in passato. Un titolo indiscutibile, anche se i locali di San Francesco non hanno fatto rimpiangere nel tempo i Costanti, catalizzando comunque una bella fetta dei giovani, insieme alle sue "costole" naturali, via Guido Monaco e via Cavour, sui due lati, uno puntato verso il Corso e uno orientato verso la Badia.

E ora? Solo l’uomo di piaggia San Martino avrebbe potuto rimettere in discussione la leadership. E lo sta facendo. Non solo con la riapertura della Buca di San Francesco. L’ultima mossa è stata quella di corredarla di una ricca cortina esterna, spazi che si sono andati ad aggiungere a quelli della piazza. Gli effetti sono già evidenti ma li vedremo probabilmente con maggiore forza dalla fine dell’estate, quando risuonerà la campanella della movida. Perché l’idea è quella di rendere competitiva la Buca nella partita degli aperitivi, al quale contribuire insieme agli altri locali comunque già presenti sulla piazza. Ed è solo l’inizio.

Dietro l’angolo c’è la riapertura dei Costanti, una ferita profonda impressa nel cuore del centro. Le disponibilità sono già arrivate e da quanto trapela non sono poche. La selezione delle domande dovrebbe scattare da settembre, e sarà in parte lo stesso Bertelli a curarla, se non altro con una supervisione attenta: il salvataggio del Caffè storico, uno degli angoli più importanti nel puzzle della sua infanzia, era al centro dell’operazione al quale si è dedicato insieme alla società immobiliare Peschiera, quella che ne cura gli interessi e gli angoli del cuore aretini, e all’indispensabile Giovanni Gatteschi, avvocato e amico di riferimento in tutta questa strategia.

Da quanto filtra, i Costanti dovrebbero per ora coprire soprattutto l’orario infinito del bar più che quello a oltranza della notte aretina. Ma il panorama è tutto in trasformazione e comunque la riapertura dei Costanti non può non diventare una scossa alla piazza della quale da inizio ‘800 è la spina dorsale, l’anima e il volto.

E piazza Grande? La sua crescita resta indiscutibile, anche se le temperature di un’estate bollente e i capricci del turismo non la premiano del tutto in questa fase. L’escalation nei mesi dopo il Covid le ha dato un abbrivio appeso alla spinta dei suoi locali e agli spazi generosi. Ma sulla bilancia ha pesato fatalmente la frenata di San Francesco e un suo ritorno di fiamma non potrà essere indifferente. Sono lontani i tempi nei quali dal venerdì sera la piazza degli affreschi era tenuta sotto scorta, presidiata non da una, ma da quattro forze dell’ordine, da quando il tappeto delle teste era più continuo di quello del mattonato del salotto buono. Ma ora il vento sta cambiando e da qui a qualche mese ne vedremo delle belle. L’uomo in Prada lascia impronte indelebili in tutto il centro. E tutto diventa di nuovo possibile.