LAURA LUCENTE
Cronaca

Legionella in casa di cura. All’ospedale un’anziana contagiata dal batterio

Una donna che vive nella struttura di Terontola è stata portata alla Fratta. Un altro caso si era verificato nel marzo del 2023: i controlli della Asl.

Un caso di legionella in una Rsa. Esami per accertare la presenza del batterio

Un caso di legionella in una Rsa. Esami per accertare la presenza del batterio

Un caso di legionella nella Rsa di Terontola. Pochi giorni fa un’anziana è stata portata all’ospedale della Fratta per sottoporla a cura antibiotica. A distanza di cinque giorni la donna è ancora ricoverata anche se starebbe meglio. L’anziana di 85 anni viveva nella struttura da tempo. Subito è arrivato sul luogo il servizio di Igiene Pubblica della Asl Zona Valdichiana Aretina che ha effettuato i campionamenti sull’acqua e sull’impianto idrico. Ci vorranno alcune settimane per avere i risultati degli esami. Nel frattempo l’unità funzionale di Igiene ha ordinato una serie di prescrizioni alla Rsa interessata perché provveda alla sanificazione. La struttura non avrebbe ancora la certezza che il batterio sia presente o meno all’interno della Rsa. Stando alle tempistiche, occorreranno ancora almeno una decina di giorni per avere la certezza che il batterio si sia o meno annidato nelle condutture della struttura. Un modo per provvedere anche alla salute degli altri ospiti della struttura.

Ma non è il primo caso di legionella nella struttura di Terontola. Nel marzo del 2023 un altro ospite si sentì male. Una 90enne con fragilità dovute alla presenza di importanti patologie. L’anziana venne ricoverata all’ospedale di Cortona - La Fratta, era in condizioni stabili e in pochi giorni venne dimessa e riportata in struttura. La Legionella è ampiamente diffusa in natura, dove si trova principalmente associata alla presenza di acqua (superfici lacustri e fluviali, sorgenti termali, falde idriche e ambienti umidi in genere). Da queste sorgenti la Legionella può colonizzare gli ambienti idrici artificiali (reti cittadine di distribuzione dell’acqua potabile, impianti idrici dei singoli edifici, impianti di climatizzazione, piscine, fontane) che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana, specialmente per le persone portatrici di fattori di rischio. Gli interventi di sanificazione, quindi, sono finalizzati ad attuare un sistema coordinato di interventi che fa leva sulla responsabilità di ciascun soggetto coinvolto nella progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione degli impianti idrici che possono essere a rischio di colonizzazione (sistemi di distribuzione dell’acqua calda e fredda, torri di raffreddamento e condensatori evaporativi, impianti termali, fontane, umidificatori, attrezzature per la respirazione assistita), al fine di tutelare la salute, in particolare delle persone con condizioni predisponenti alla malattia.