
La presentazione del progetto sull’Archiano portato avanti dagli studenti casentinesi; i giovanissimi vedono il corso d’acqua non come un nemico da temer ma, proprio come facevano i loro nonni e bisnonni, come un punto di attrazione
di Sonia Fardelli
Gli alunni studiano l’Archiano, si prendono cura delle sue sponde e dicono come vorrebbero il loro fiume nel futuro. Un fiume sicuro e pulito, in cui è possibile fare il bagno e pescare. I giovanissimi vedono il corso d’acqua non come un nemico da temere, ma, proprio come facevano i loro nonni e bisnonni, come un punto di attrazione, incontro, divertimento, dove cercare refrigerio in estate e trascorrere il tempo in modo piacevole. Così sognano l’Archiano gli studenti delle due classi terze dell’istituto comprensivo XIII Aprile di Soci, a chiusura del Settimana della Bonifica e Irrigazione, durante la quale hanno fatto un lungo e articolato "viaggio" attraverso la valle, alla scoperta del fiume. "I ragazzi si sono appassionati all’esplorazione del tratto del fiume che attraversa il territorio in cui vivono e che ha condizionato anche l’economia locale, per la presenza dell’importante lanificio che ha dato e continua a dare occupazione a molti abitanti", ha spiegato Giovanna Daneusig della Raccolta Rurale Casa Rossi e che ha fatto da guida agli studenti nella scoperta del territorio. "Un itinerario a tappe, attraverso il quale gli studenti hanno appreso cose nuove. E hanno compreso di amare il fiume, coltivando la speranza di poterlo vivere in futuro, così come si faceva in passato" ha aggiunto la professoressa Valentina Tassini, evidenziando l’utilità delle lezioni a cielo aperto. Individuate dagli studenti anche le soluzioni: eliminare l’inquinamento delle acque, mantenere puliti i fiumi per prevenire le alluvioni.
Si è conclusa così la presentazione sull’Utilizzo delle acque in Casentino, illustrata nel corso di "Economia e società in Casentino nel XVIII secolo", organizzata all’auditorium Berrettarossa di Soci dall’Unione dei Comuni Montani, dall’Ecomuseo del Casentino, dalla Banca della Memoria di Poppi, dalla Raccolta Rurale Casa Rossi, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica. "La presentazione dei ragazzi è stata emozionante – ha commentato la presidente del consorzio Serena Stefani – rivela un grande amore per il territorio e consente riflessioni sul fiume, opportunità per le comunità locali, ma anche fattore di rischio da tenere sotto controllo. Spunti che mi hanno permesso di dire cosa fa il consorzio per mantenere i corsi d’acqua".