
La città si prepara. Piazza Grande torna ad essere teatro vivo e palpitante di una tradizione che unisce devozione, disciplina...
La città si prepara. Piazza Grande torna ad essere teatro vivo e palpitante di una tradizione che unisce devozione, disciplina e orgoglio. La Giostra del Saracino si avvicina, e con essa anche tutti quei passaggi rituali che precedono la sfida alla lancia d’oro. Da oggi a martedì 17 giugno, dalle 20.30 alle 23.30, si svolgeranno le Prove dei Giostratori, secondo l’ordine di carriere il primo giorno ossia Porta Crucifera, Porta Santo Spirito, Porta Sant’Andrea e Porta del Foro. Poi il giro a ritroso scalando una posizione all’indietro nelle successive due sere. Saranno tre serate decisive per perfezionare l’intesa tra cavallo e cavaliere, misurare traiettorie, controllare i nervi.
Mercoledì 18 giugno, alle 21.30, piazza Grande ospiterà la Simulazione di Giostra. Un solo tiro contro il Buratto, che parlerà chiaro. Prima entreranno in piazza le riserve dei quattro quartieri, poi i giostratori titolari: pochi secondi per lasciare il segno, tra silenzi carichi di attesa e applausi di incoraggiamento.
Giovedì, sempre alle 21.30, sarà la volta della prova generale, quest’anno dedicata alla memoria di Edo Gori (nella foto), volto storico e amato della manifestazione, a cui Arezzo rende omaggio. Un’occasione per ricordare chi ha contribuito a far grande la Giostra. Ci sarà anche qui un debutto importante: quello del figlio d’arte Giulio Vedovini per Porta del Foro. Il percorso si concluderà venerdì alle 11.30 in piazza San Francesco, con la cerimonia di bollatura dei cavalli e investitura dei giostratori.
Sono i giorni in cui Arezzo torna a parlare la lingua della sua tradizione più vera. La settimana della Giostra non è solo attesa: è tensione condivisa, è identità che si rinnova, è la città che – ancora una volta – si riconosce nel battito di zoccoli e negli occhi dei suoi cavalieri.