LUCIA BIGOZZI
Cronaca

La mossa che completa il Monopoli del cuore

La campagna del manager: l’area si aggiunge alla Buca, ai Costanti, alla Pieve, alla Capannaccia, all’ex pretura e all’edicola .

I ponteggi che custodiscono la facciata della Pieve in restauro grazie a Bertelli

I ponteggi che custodiscono la facciata della Pieve in restauro grazie a Bertelli

Sembrava essersi fermato ai margini dello straordinario "Monopoli" del cuore che si era costruito con il tempo, pezzo dopo pezzo. Stava sistemando l’esterno della "Buca di San Francesco", facendone un ristorante d’estate anche sotto le stelle, e mettendo in sicurezza le strutture della ex Procura di via degli Albergotti, sulla carta futuro albergo di lusso a cinque stelle, tra suite e cucina vertiginosa. E invece no: Patrizio Bertelli di natura non si accontenta mai. E in questi anni non si accontenta soprattutto di lasciare un’impronta profonda nella sua città. Di recuperare o salvare gli angoli della sua infanzia e non solo, avendo comunque continuato a lungo a vivere qui perfino negli anni della grande scalata di Prada. Ed ecco la mossa dell’area Lebole: la più lontana da Colcitrone dei suoi primi passi e dove aveva finora dato il meglio di sé. Per la verità, è un po’ più vicina di Campriano, lì dove in accordo con la famiglia degli storici gestori ha dato un futuro alla Capannaccia, il locale della maturità nel quale si fermava più volentieri dopo una settimana di frenetico lavoro per gustare le specialità della cucina di "casa". Ma in pochi anni mister Prada ha davvero ribaltato il suo vecchio mondo aretino. Anni fa, "regnante" la giunta guidata da Giuseppe Fanfani, aveva garantito il sostanzioso contributo per la Fortezza e gli scavi che ne avrebbero riportato alla luce un pezzetto di storia. Poi più avanti il filotto a sorpresa. Prima "La Buca", il ristorante dei Vip, quello dal quale Truman o Charlot si affacciavano sorridendo subito dopo pranzo.

L’edicola di piazza San Jacopo, sempre nel percorso che da Colcitrone andava a valle, nella parte bassa del Corso, sulle orme del giornale e delle domeniche aretine. Quindi l’altro colpo grosso: il Caffè dei Costanti, il locale storico. Un’operazione che ha consentito di riempire un vuoto che ancora grida da San Francesco. E nei giorni scorsi, Bertelli ha annunciato un’accelerazione nel rilancio dello storico Caffè, dove tutti gli aretini andavano ad assaporare un impareggiabile gattò. Quello che Bertelli vuole riportare in auge, secondo lo stile di una pasticceria di elevatissima qualità. Le ultime indiscrezioni dicano che abbia trovato chi potrebbe occuparsene, avvicinando la riapertura di un buffet che manca alla città con tutte le sue caratteristiche. Ancora: l’operazione Capannaccia e infine Palazzo Carbonati che passava malinconico da un’asta all’altra. Nessuna offerta, nessun futuro.

Anche lì c’è voluto Bertelli, con la spinta dei grandi amici aretini in testa l’avvocato Giovanni Gatteschi, insostituibile partner professionale e insieme alleato del "Monopoli" del cuore. Al centro del quale c’è il monumento dei monumenti: la Pieve. Da casa sua vedeva l’abside che si affaccia su piazza Grande, la sua offerta generosa ha consentito i lavori sulla facciata per salvarla da un deperimento che pareva irreversibile. Sarà riaperta e rilanciata entro Natale. Lì, nel cuore del centro, tra i vicoli di Bertelli town.

Lucia Bigozzi