Cortona (Arezzo), 22 luglio 2025 – Ha spalancato il cancello della sua casa a Cortona, ha accarezzato uno dei suoi tanti cagnolini corso a salutarlo ed è partito per la sua nuova impresa. Non prima, però, di aver lanciato un «ciao amore» alla moglie Francesca, affacciata alla finestra, che non ha potuto trattenere un quasi materno: «Stai attento». Ebbene sì, Lorenzo Cherubini – in arte Jovanotti – è tornato in sella. Sulla stessa bicicletta con cui, due anni fa, ebbe un brutto incidente a Santo Domingo. Con grande coraggio, tanta determinazione e ancora molti dolori, ha deciso di non fermarsi. La sua non è una semplice pedalata, ma una vera festa. A due anni esatti da quella caduta che gli è costata clavicola e femore, tra operazioni e lunghi mesi di riabilitazione, Lorenzo celebra la sua rinascita con un viaggio di 770 chilometri. Non un numero a caso: uno per ogni giorno trascorso dall’incidente.
«La mia gamba è da testare – racconta mentre affronta le ripide strade della sua Cortona – questo viaggio è quasi un esorcismo. Che poi, un viaggio vero in bici in Italia, non l’ho mai fatto». La destinazione è il Friuli-Venezia Giulia, a Tarvisio, dove venerdì si terranno le prove con la band prima del grande evento: sabato salirà sul palco del No Borders Music Festival ai Laghi di Fusine, per un concerto esclusivo riservato a 6000 ciclisti. Nessun accesso sarà consentito ad auto, moto o pedoni: solo biciclette, musica e natura. Il primo giorno del suo «tour made in Jova» si è concluso a Bagno di Romagna, dopo aver affrontato 2.500 metri di dislivello e aver attraversato le fonti del Tevere. Lungo il percorso ha incontrato fan, dispensato sorrisi, fatto una pausa con un «datterone» – «la mia droga», l’ha definito – e gustato specialità locali come il tortello di patate. Ha pedalato sulle strade care a Marco Pantani, il «Pirata», lasciandosi andare ai ricordi. Davanti alla Sorgente del Tevere, sul monte Fumaiolo, un pensiero è andato al padre Mario, che da bambino gli parlava spesso di quel luogo. Ieri, in un giorno per lui particolarmente simbolico – quello in cui sua madre Viola avrebbe compiuto 90 anni – è arrivato nel pomeriggio a Castrocaro Terme. Prima di ripartire ha incontrato i sindaci di Santa Sofia e Bagno di Romagna, con cui ha parlato anche della ricostruzione post alluvione che ha colpito quelle zone. Oggi lo attende una nuova sfida: una tappa di 160 chilometri, arrivo al Parco del Delta del Po. «Ma con meno salita!», scherza con un piccolo sospiro di sollievo il Jova nazionale.