ANGELA BALDI
Cronaca

Il palafreniere di Elia. Betti, l’ombra di Cicerchia: "C’è un rapporto speciale"

Il figurante gialloblù si racconta: "Nel 2026 saranno 20 anni che mi vesto. Dal 2012 sono accanto al giostratore, per me è diventato come un figlio".

Andrea Betti insieme ad Elia Cicerchia di cui è il palafreniere da anni

Andrea Betti insieme ad Elia Cicerchia di cui è il palafreniere da anni

Quasi 20 anni con indosso i colori di Santo Spirito, da sempre al servizio del quartiere, dal 2012 Andrea Betti è il palafreniere di Elia Cicerchia.

Andrea Betti è legato da una vita ai colori giallo blu? "Nel 2026 saranno 20 anni che mi vesto, prima ho fatto l’armigero, poi il cavaliere di casata e dal 2011 faccio il palafreniere. Prima di Marco Cherici, e poi dal 2012 di Elia Cicerchia".

Un impegno che dura tutto l’anno? "Sono a San Marco La Sella 365 giorni l’anno e da quest’anno mi hanno dato l’incarico di responsabile delle scuderie subentrando a Gabriele Narducci che si è preso una pausa, mi hanno chiesto se potevo dare una mano e sono stato passato di ruolo. E’ un impegno che dura tutto l’anno sto più alle scuderie che a casa. Ogni giorno esco dal lavoro e vado al campo, finisco quando gli allenamenti sono iniziati o terminati. Sotto Giostra è tutto molto più stressante, ci sono mille cose a cui devi pensare, accontentare i giostratori e le riserve e coordinare tutti i ragazzi. Intorno alle scuderie durante l’anno gravita un gruppo di 10 persone che diventano di più quando ci si avvicina alla Giostra con molti ragazzi che si vogliono vestire e far parte del gruppo. Devo dire che con questo mandato anche il gruppo giovanile ci dà una grossa mano".

Come vive il giorno della Giostra? "Ormai il giorno della Giostra è una cabala, ognuno ha le sue mansioni che vengono rispettate e che non si dicono. C’è un ordine di cose da fare che arrivano fino al momento della partenza per il quartiere. Prima si mangia alle scuderie con tutta la squadra tecnica, insieme a giostratori, palafrenieri, rettore e capitano per fare ancora più gruppo".

Il rapporto con Elia è speciale… "È il terzo figlio, anzi è il figlio maschio visto che ho due femmine. E’ un rapporto bellissimo che si è instaurato subito, fin dal primo giorno. Lui conta molto su di me e io su di lui, so che le sue potenzialità sono infinte, come quelle di Gianmaria, ma il rapporto che ho con Elia supera tutto perché ci vivo di più, uno sguardo anche in sfilata basta per capirci. In Giostra so il tiro che ha fatto dalla sua faccia prima che lo annunci l’araldo".

Quali le vittorie più belle e i momenti più difficili che ricorda? "Le vittorie più belle sono due: il mio esordio da palafreniere del giostratore con Cherici che vinse e poi l’esordio di Elia e Gianmaria quando Elia scese da cavallo e risalì. La Giostra più toccante quella dopo la morte di Donatella, mamma di Elia nel 2022".

Il cavallo del cuore? "Per me è Babydoll con lei ho avuto il secondo esordio, dopo Aragon di Cherici. Come lei nessun cavallo, l’ho anche accompagnata nel suo ultimo viaggio".

Un augurio ai giostratori in vista della notturna? "Che possano fare tutto quello che gli è riuscito meglio in questi anni, per noi sono sempre i migliori vada come vada".