
A destra Lorenzo Petrelli e al centro il presidente dell’Aia Antonio Zappi
"A settembre voglio tornare in campo con più grinta e voglia di prima. La mia passione non si ferma". È la bella lezione di resilienza che arriva da Lorenzo Toselli, l’arbitro diciottenne aggredito al termine di una partita giovanile. Un brutale episodio di violenza che ha visto un genitore di un calciatore di 12 anni introdursi nello spogliatoio, chiudersi a chiave e colpire il direttore di gara con una sedia, con calci, pugni e perfino con un morso. Il motivo? Un rigore assegnato contro la squadra del figlio. Quaranta i giorni di prognosi prescritti dopo le prime cure al pronto soccorso e soprattutto due fratture alle costole rimediate. Un gesto vile che nulla ha a che vedere con i valori dello sport e più in generale con quelli sociali e di civiltà che ha scosso l’intera comunità sportiva, in particolare quella arbitrale. Tanti gli attestati di solidarietà al giovane fischietto aretino con chiamate da parte dei colleghi di Serie A e del numero uno mondiale, Pierluigi Collina.
Sostegno e vicinanza anche da Pistoia, con la sezione locale che ha invitato e ospitato Lorenzo nella propria sede. "Lunedì abbiamo inaugurato i nuovi spogliatoi – spiega il responsabile dei pistoiesi Massimo Doni – con il taglio del nastro tricolore alla presenza, tra i tanti, del presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Antonio Zappi, del sindaco della città arancione Alessandro Tomasi, del capo dei direttori di gara toscani Tiziano Reni e del Presidente del Comitato Regionale della LND Toscana Paolo Mangini. Un evento importante in cui abbiamo voluto coinvolgere e dare spazio a Lorenzo, di concerto con il presidente di Arezzo Sandro Sarri". "L’episodio di Lorenzo è l’ennesima goccia di un vaso già traboccato – ha commentato Zappi – Sono 255 i casi di violenza grave perpetrati ai danni dei nostri ragazzi dall’inizio della stagione sportiva. È giunta l’ora di modificare il Codice penale equiparando i direttori di gara alla stregua dei medici, degli insegnanti e degli incaricati di pubblico servizio così da arrivare addirittura fino all’arresto in flagranza di reato. Questa sarebbe una risposta fortemente repressiva, ma soprattutto un deterrente rispetto a queste azioni intollerabili". Poi un pensiero speciale per il fischietto aretino, impegnato in questi giorni con l’esame di maturità: la partecipazione a un torneo oltre i confini nazionali - una sorta di Erasmus Arbitrale - una volta ristabilitosi fisicamente. Al termine della serata si è tenuto un vertice proprio sul tema della violenza che ha visto coinvolti Zappi, Mangini, Reni e tutti e 15 i presidenti delle sezioni arbitrali toscane. Sognando un calcio dove gli arbitri sono liberi di sbagliare una decisione, al pari di un attaccante che tira fuori un calcio di rigore o un portiere che prende un gol sotto le gambe. Tutti accomunati da una sola cosa. La passione per il calcio. Proprio come ci ha insegnato Lorenzo.