SERENA CONVERTINO
Cronaca

Il 25 Aprile senza musica: "Ma siamo uno stato laico"

Lo sfogo della band aretina Osaka Flu che ha dovuto annullare il live. Si sarebbero dovuti esibire a Città di Castello: tutto bloccato per il Papa morto.

Annullato il concerto degli Osaka Flu a Città di Castello, lo sfogo

Annullato il concerto degli Osaka Flu a Città di Castello, lo sfogo

Lutto nazionale e obbligo di contegno e sobrietà per tutte le manifestazioni, incluse quelle in occasione del 25 aprile. E’ la notizia che scuote i team di organizzazione degli eventi per la festa della Liberazione, e gli artisti coinvolti sui palchi di tutta Italia per i tradizionali concerti di festa e memoria. Tra questi, gli Osaka Flu, il trio indie punk aretino che venerdì avrebbe dovuto suonare sul palco dell’Anpi di Città di Castello.

"Siamo sgomenti e rammaricati: la festa della Liberazione rappresenta uno degli accadimenti fondanti della nostra democrazia e la morte di un capo religioso, in uno stato laico, non dovrebbe inferire nelle celebrazioni di un evento di tale portata- commenta la band con un post su Facebook-. Tanto più che i giorni di lutto predisposti sono stati cinque e non tre come era avvenuto per la morte di altri pontefici".

L’evento annullato e l’impegno per una manifestazione ancora più grande il 24 maggio o il 2 giugno, sempre a Città di Castello. "Noi non mancheremo- assicura Francesco Peruzzi- ma non sarà la stessa cosa. Il 25 aprile deve essere festeggiato e noi ci tenevamo a dare il nostro contributo pur rispettando le circostanze della morte del papa. Le due cose non vanno in conflitto: ho visto che altri comuni vanno avanti con le iniziative e altre band da tutta Italia ci hanno espresso solidarietà. Alcuni, anche preoccupazione: non saremo gli unici a non poter suonare. Come noi, altre band sono in difficoltà e non faranno concerti nemmeno il giorno prima e i giorni dopo il 25 aprile".

Il post su Facebook si chiude con un inno: viva l’Italia laica, viva l’Italia libera, viva la resistenza. Ma che suono ha la libertà nella vostra musica? "Ad ogni concerto facciamo sempre una canzone, ‘La mia ora di libertà’, una cover di Fabrizio de André, e dall’uscita del nostro prossimo album in poi presenteremo anche ‘Odio gli indifferenti’, un pezzo ispirato all’opera di Antonio Gramsci. Tutte le nostre canzoni parlano di temi sociali e noi cogliamo sempre l’occasione per ricordare che oltre ai sogni e alle speranze bisogna essere sempre parte attiva nelle questioni che ci riguardano tutti, e fare qualcosa". Anche in questo caso.

Un 25 aprile senza palchi, dunque, ma di resistenza pura. "Abbiamo ricevuto tanti messaggi di solidarietà e ci sono tanti eventi a cui poter andare. Sicuramente, quello che festeggeremo quest’anno sarà un 25 aprile di resistenza, in cui continueremo a fare opposizione alla decisione del governo".