
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ricandidato alla guida del centrosinistra e sostenuto anche dal M5s
di Serena Convertino
AREZZO
Una candidatura ancora da definire per una corsa che inizia a prendere forma. E’ quella alle regionali, in preparazione della quale la colaizione di centrosinistra raccolta intorno a Giani accoglie civici e liste da un ampio spettro. Cinque Stelle inclusi, ma non a tutti i costi. Lo spiega Tommaso Pierazzi, coordinatore provinciale del Movimento Cinque Stelle, che ha in sospeso una candidatura con la coalizione di Eugenio Giani, ancora da definire. "In questo momento il Movimento 5 Stelle ha ricevuto il mandato dagli iscritti per costruire un programma comune con le altre forze del centrosinistra. Un atto necessario, perché negli ultimi cinque anni ci siamo trovati divisi su molte battaglie. E’ per questo che ora diventa fondamentale trovare una quadra su tanti punti".
Quali quelli su cui c’è già intesa?
"Su salario minimo e nuove forme di welfare c’è già convergenza, mentre su sanità e ambiente serve ancora un lavoro di sintesi. Solo per dirne una, la multiutility per noi è imprescindibile. Crediamo che il servizio debba restare pubblico, senza quotazioni in borsa e riduzione del controllo".
Nel passaggio dal 2020, quando correvate da soli, a oggi, cosa è cambiato nella strategia del Movimento?
"Il contesto nazionale prima di tutto. L’esperienza dei due governi Conte ci ha insegnato che per essere incisivi bisogna arrivare a governare. E’ un momento favorevole perché chi ha idee progressiste oggi dialoga in maniera più profonda di prima. È una scelta che ci permetterà di lavorare per risultati concreti, mantenendo i nostri punti fermi".
Quali priorità porterà al tavolo regionale?
"Oltre a quelle già citate, ovviamente la questione dell’alta velocità MedioEtruria, che deve essere fatta ad Arezzo. La nostra è una posizione di buon senso sia per una questione economica che logica. 136 milioni per Rigutino contro i 10 per potenziare Arezzo, e metà degli anni di lavoro. Non ha senso bloccare risorse utili ad altri interventi".
Cosa non può mancare nel programma condiviso?
"I riferimenti alla storia del Movimento: ambiente e mobilità. Dobbiamo aumentare la raccolta differenziata, correggere le storture nei metodi di raccolta e trovare un sistema virtuoso valido in tutta la Toscana. Serve una Regione più capace di rispondere ai bisogni reali: potere d’acquisto, lavoro, lotta alla povertà".
A quando il tavolo di confronto decisivo?
"Spero che l’ufficialità arrivi presto, ma anche ci si prenda il giusto tempo giusto per incontrarsi, spiegarsi e convergere con la serietà che la questione merita. Siamo ottimisti: questa campagna è un’occasione per parlare a tutti i toscani e dimostrare che sappiamo lavorare bene".